
Vi sono parole per le quali, nel vocabolario della vita, le convenienze e l’egoismo possono offrire traduzioni diverse. Ce n’è una, “ri-co-nó-sce-re”, che, per me, è cristallina circa il suo significato. È un verbo che esprime nettezza, funziona molto meglio di pancia e senza l’utilizzo di filtri.
Sinonimi: ammettere, distinguere, individuare, capire, dichiarare, apprezzare, dare atto.
Contrari: confondere, disconoscere, misconoscere, negare, dimenticare, contestare.
Da questo verbo deriva un sostantivo: “ri-co-no-scèn-za”. Vuol dire reagire con gratitudine, concreta e senza appannamenti d’orgoglio, ad ogni azione che ci viene manifestata senza altri fini se non quello di donarci qualcosa di se’ a prescindere dalle conseguenze. Questa parola meriterebbe un post-it di un metro quadro da appicicarsi sulla superficie di ogni specchio.
Ecco, io oggi mi riprometto di guardare un po’ più su, sopra le convenienze e l’egoismo. Di imparare a sottolineare senza alcuna timidezza la mia riconoscenza. Qui lo scrivo ed in queste parole vorrei specchiarmi tra cent’anni, poffarbacco.
Grazie a chi si è preso la briga di navigare oltre le mie parole ed i miei gesti e lo ha fatto non solo per appagare una propria necessità. Io lo conosco due volte.
Grazie a te.