
Parlate parlatevi.
Ora, che il dolore è un po’ meno pungente, riesco a parlarne. Finitela, per piacere, di barattarvi cattiverie come muri di marmo. Cari i miei amati genitori, io sto male. Ogni volta che le vostre mani non si scaldano le une con le altre. Ogni volta che vedo quanto siete bravi a gettare nella merda gli splendidi doni, le fortune, le ricchezze, che la vita vi ha regalato. Ogni volta che piangete e soffrite per le parole mai dette e per quelle pronunciate con il solo intento di ferirvi. Anch’io soffro, come un cane, perchè vi amo.
Comunicate comunicatevi.
Non vestitevi di spilli, vi prego. Io, il grande comunicatore, adopero invano tutta la mia buona volontà per rasserenare l’aria pesante che respiro quando i vostri sorrisi sono celati da maschere di metallo che esprimono solo rabbia e tristezza. Ma quardatevi un po’ in giro, suvvia. Quanta gente c’è, a questo mondo, con problemi grandi ed irrisolvibili. E poi specchiatevi, l’una dentro l’altro, per asoltarvi. Solo ascoltate i vostri cuori ed ascoltate, attenti, le mie parole che vi ricordano quanto futili siano i motivi d’orgoglio che vi allontanano. Ogni giorno.
Disarmate armatevi.
Non fatevi del male. Mai più. Sorridete una buona volta con intesa. Cazzo! Provateci, provate, almeno una volta, a disarmare le vostre mani da posizioni di difesa. Ad accarezzarvele, come una volta. Armatevi di dolcezza ed umiltà. Ora. Ve lo imploro.
capisco e non commento.. ciao.. nuv
ho avuto anch’io questo problema, forse peggio, perché mio papà nel frattempo stava morendo con grande sofferenza fisica e non.
mi sono un po’ rasserenata quando ho capito che il loro rapporto era una cosa loro, che durava da molto prima che nascessi io. e che fra i nostri genitori ci sono dinamiche che non possiamo conoscere. assolvili, e non farli sentire responsabili per il dolore che danno a te. stanno già lottando con il proprio dolore.
ti abbraccio.
Conosco quello che vorresti vedere tra loro, l’ho vissuto sulla mia pelle guardando i miei per 32 anni. E’ bello, insegna, ma illude, anche. Purtroppo non tutti i rapporti sono così. E quando non vanno nel modo migliore, fanno soffrire anche chi sta intorno. Sono comunque fortunati ad avere un figlio come te.
Ti abbraccio, Sabri
sei così dolce.
e poi..so che hai ragione ma è una giornata brutta e ho solo voglia di prendermi il diritto di piangere e di pestare i piedi per terra..!
bravo, ti sei fermato un attimo? mi siedo con te a fumare una sigaretta, faccio una carezza ad Agfa e ti sorrido
io dall’altra parte del muro vedo l’ansia negli occhi di mio figlio…. anche quando in effetti fra noi sono solo scramucce…. ma è quel filo invisibile che conosciamo solo noi che come il filo della lampadina spesso anche se incandescente serve a fare luce
Ti ho portato un mantello, amico mio. Sei molto coraggioso. 🙂
fai tu la prima carezza…a volte il ghiaccio si scioglie con poco….o tanto…se consideri la dolcezza di una carezza di chi comprende il gelo
Maria
io, quel “come una volta”, non l’ho mai vissuto. Come mai. L’ho sempre desiderato. Mai avuto. Solo barlumi fittizzi d’una serenità feticcio. Immagino che la sofferenza quando quella serenità viene un po’ meno, sia la stessa di quando non è mai venuta.
Sabri, i rapporti che non sono mai stati sereni ti illudono lo stesso. Illudono di poterli trovare e vivere tu, li sogni ad occhi aperti, e poi ti condizionano ugualmente. Perchè dopo una vita così, sei traumatizzata e terrorizzata che possa andare così anche a te. Meglio forse allora lasciarsi illudere da un bel rapporto tra i propri genitori, no?
…quanta forza e quanta dolcezza nelle tue parole…
fai da tramite alle mani dei tuoi genitori.. così chiuse su se stessi.. prendili per mano.. come si fa a volte con i bambini, quando sono sicuri i loro passi lascia loro le mani.. se vacilleranno cercheranno l’uno le mani dell’altra..
un abbraccio a mani aperte
commuove questo post, è un grido dell’anima. sai io sono orfana e i miei ricordi sono troppo sfumati. ascoltare e ascoltarsi non è facile. la forza delle tue parole è disarmante, accompagnali verso la conoscenza, sii per loro una “guida”.
Blue
papà: “…tendimi una mano…urlo per la paura di amare…per la paura di dimostrare…per la paura di non poter smettere di lottare…”
mamma: “hai paura?!…afferra la mia mano!…”
un piccolo sogno che si avveri per te…:)
Serena
Mik, comprendo il tuo dolore. però anche loro a volte compiono percorsi che sembrano incomprensibili e che fanno parte della loro vita e in questa parte probabilmente tu non li conoscii nemmeno. Non sono perfetti, hanno anche loro dei conflitti. (Ovviamente parlo senza sapere nulla, così a caso, ma è questo ciò che mi sento di dire) Un bacio.
Passo dalle quattro mani di blu a questo buio pesto… altalenante, come me, come la vita e questi giorni strani. Ciao Mik, ti sono vicina, questi nodi non si sciolgono mai. Puoi provare a metterli nell’ultimo cassetto della biancheria, ma appena ti serve un calzino, spuntano fuori. Felice serata.
b
bellissima la tua preghiera ai genitori.. e spero che i genitori non siamo sordi alle tue esortazioni.
Eppure noi genitori abbiamo delle responsabilità verso i figli che avrebbero il diritto di vivere in pace…!
Un abbraccio e buon w.e.
Alidada
di una cosa sono certa: anche se a dividere i miei c è un universo, le loro mani non si sono mai divise. in questo sono fortunata.
ti abbraccio forte forte forte.
intensità dolorose
Se loro sapessero di questa “lettera” Mik, se leggessero le tue parole e assorbissero tutta la loro intensità, io credo che i tuoi genitori si disarmerebbero all’istante, inizierebbero a sorridere, e a sorridersi.
Nessuna parola, solo un gesto… di mani, per te…
Te le stringo, forte…
Posso sedermi con te e la zia ed acchiappare Agfa a fargli 2 coccole?
Un abbraccione di buon week end…
non chiedi poco. purtroppo.
ti stringo forte.
grazie per le tue parole. ti ho risposto da me.
felice sera, un sorriso
Blue
Stringo forte la tua mano…
…un pensiero vola da te…
dolcezza infinita.
ho scoperto una nuova sfaccettura nella vita di un caro amico. come ti capisco. tutta la mia gioventù è stata vissuta nel casino di una famiglia numerosa, fra urla e liti che erano tutt’altro che comunicazione. ma l’amore permane e la mia missione è sempre stata quella di metter pace, anche a distanza. perchè fa davvero troppo male. non esiste non parlarsi. ma bisogna imparare.
Quello che tu hai descritto l’ho vissuto fino a 5 anni fa, benchè sia sposata da 30 anni. Poi l’Alzheimer si è portato via mio padre. Fine delle discussioni….
Sono stata molto attenta e far respirare ai miei figli aria piena d’amore. Una grande stretta di mano a te.
Linda
….si è purtroppo senza armi davanti al non comunicare delle persone..sopratutto dei ns cari…
Sai, da molti anni, non ho più una mano da stringere.
Ho provato a ricercarla, ma è stato vano perchè nessuna mano mi passava la sensazione alla quale ero stata abituata per molto tempo.
Spesso, mi capita di allungare il braccio nell’illusione di un incontro…ma il vuoto mi ghiaccia la mano e mi fa sentire più sola.
Mi auguro che le persone a cui vuoi così bene riescano a comprendere cosa significhi un incontro di mani.
Riescano a ricreare quella protezione che solo in due si riesce ad avere.
Un caro saluto
La tua esposizione dei sentimenti è pari a mille carezze che sarebbero necessarie in questi momenti…
sei un erogatore di emozioni
Un abbraccio perchè, per me, a volte, le parole son di troppo, come quelle per commentare queste parole d’anima pura..
Spesso i genitori diventano figli nostri ma altrettanto spesso i figli rimangono figli per non prendersi la responsabilità di essere genitori a loro volta.
Tu sei più figlio o genitore, di fronte alla tua vita?
Bel post e blog finalmente intenso come piace a me: complimenti 😉
Ciao e…lo so che è dura ma lasciali fare, a volte questo rapporto fatto di litigi aiuta a tenere vivo l’interesse l’uno per l’altra. A volte…però.
FLG