Incomunicabilità

Incomunicabilità – © 2005

Sono un bambino. Ho otto anni ed un bisogno immenso di comunicare. Della mia innocenza, dei miei entusiasmi e delle mie lacrime. Guardami ed avvicina delicatamente le tue mani alle mie. Debbo sentirle, palmo a palmo. Sudore su sudore. Per essere certo che tu sei e sarai il mio rifugio e non la mia spada. Che mi capirai e sarai in grado di guidarmi, raccontandomi della vita e dei suoi fiumi. Non sgridarmi, no, se puoi, per piacere. Non farlo anche se non ho obbedito ad un precetto o non ho confessato, al prete, dietro quella prigione di legno, che ogni tanto mi tocco per esplorare il corpo che mi avvolge incuriosito dai primi stimoli che lo percorrono. Che, pure, quel porco avrebbe voluto sapere. Ascoltami. Si. Ascoltami quando gioco e quando studio e quando dormo e quando corro e quando sono stanco e quando ti corro incontro. Non dirmi che sei stanco, tu, che hai cose più serie da fare. Sappi che ne soffrirei tutta la vita. Ecco, si, è proprio così. Vedi, ogni qual volta tu non mi abbraccerai o, peggio, non ci sarai, a darmi la buona notte, sarà una frustata sul mio giovane cuore, un danno perenne che farò pagare ai miei miei simili quando sarò grande. E non sognarti di percuotermi. Anzi. Riparami da ogni violenza. Abbracciami e proteggimi. Proteggimi e comprendimi.

Frantumalo in mille pezzi, adulto, questo vetro di incomunicabilità che ci separa. Accoglimi ed io accoglierò la vita.

40 Replies to “Incomunicabilità”

  1. Abbracci, tepore, dialogo ma anche femezza, non è poi così difficile comunicare con i bimbi, l’imporante è essere in due a farlo sennò tutto rischia di diventare troppo complicato, troppo.Un caro saluto.

  2. Ci si sente sempre tutti così, in realtà. Poi, nella comunicazione, prevale la difesa, e quel che appare è tutto diverso. E viene giudicato in base ai parametri di ognuno….

    Dovresti trovare una donna di sei anni, che conosce il linguaggio del corpo come conosce il linguaggio del mare, e va oltre le apparenze. Ma questa donna, di sei anni, probabilmente ha intorno più scudi di te… 🙂

    Ti auguro di farcela Mic, con tutto il cuore 🙂

    Un sorriso, Will

  3. ..hai toccato corde delicate di una difficile e attuale incomprensione..

    eppure pensiamo sempre di “farcela” non tanto per le nostre capacità o quelle di altri, ma per il fatto che il tempo che scorre, ci aiuterà..

    quale farsa..

    solo voltandosi, tendendo mani e caldi abbracci potrà esserci un accenno di cambiamento e un aiuto probabile..

    ..provarci..

    un bacio

  4. Forse in molti abbiamo dentro dell’irrisolto, un piccolo credito con l’infanzia, un fido che abbiamo firmato fiduciosi, un mutuo non nostro di cui ancora stiamo pagando gli interessi. Stamattina leggendo qui penso che qualcosa devo ancora versare perchè mi hai “toccata”. NIKKA

  5. Sono un adulto. Ho passato i trenta e ho un gran bisogno di capirci qualcosa in questo labirinto così contorto. Da piccolo mi avevano promesso felicità e spazio infinito per me. Ma era solo un inganno crudele. Ho dovuto farmi strada combattendo e ancora la mia battaglia non ha fine.

    Vuoi rifugiarti in me? Un guerriero non ha rifugio per se stesso, figuriamoci se può offrirlo ad altri. Sto cercando di capire, ragazzo. Di capire me stesso, cosa ci faccio a questo mondo e come posso stare a galla. Anzi, a volte, te lo confesso, vorrei proprio sprofondare e farla finita.

    Lo so, ai bambini queste cose non si dovrebbero dire. Infatti a me non le aveva dette nessuno. E quando ero piccolo guardavo i grandi con meravigliata ammirazione. Perfetti nei loro movimenti. Sicuri nel loro incedere. Contavo le ore, gli anni, che mi sepravano da quella perfezione. Avevo fretta di diventare come loro.

    Se solo mi avessero detto che era tutta una recita, che quella sicurezza era solo finzione, che la perfezione non esiste. Se solo me lo avessero detto…beh…forse sarei cresciuto meno in fretta. Avrei assaporato le mie piccole paure, addestrandomi a quelle più grandi. Ma tutti hanno voluto risparmiarmi questo…ed ora mi tocca fronteggiare mostri giganteschi senza che mai nessuno mi abbia insegnato ad affrontarli.

    Capisco cosa mi stai chiedendo bambino, le stesse cose le ho chieste io prima di te. Ma non aspettarti da me ciò che non posso darti. Io combatto, non ho tempo per far altro…

  6. Ci sei riuscito, Amico mio. Sono fiera di te. Fiera e commossa, Mic. Qui, in questo breve spazio, che mi prendo tutto, mi sento di dirti quanto sono contenta della nostra amicizia. Di quello che mi regali. Magicamente. Quanto sono fiera della nostra Comunicabilità. Tu sei l’adulto che è un piacere incontrare. Perchè in te vive ancora un grande bambino. E con i bambini parli. E per voce loro sei riuscito a scrivere, oggi, poesia.

    Ti voglio bene. Roberta

  7. non lo so

    l’adulto è sempre stato invadente nei confronti del balmino

    ovunque .. in ogni tempo..in qualsiasi classe sociale

    serve tempo, serve noia, serve il vuoto siderale perchè il bambino possa riappropriarsi dei suoi spazi, buttarli via mentre il suo corpo compie la fatica di cresere. Serve che l’adulto metta in disparte e lo osservi da lontano, osservi solo le sue necessità fisiche.

  8. La nostra chiacchierata su questa foto ti è stata davvero d’ispirazione, vedo.

    E’ quello che ho sentito, vedendola.

    E’ quello che dovrebbero leggere ogni giorno tanti genitori, tanti adulti distratti o, peggio, inariditi.

    Un post e una fotografia che davvero meritano di non andare persi.

  9. Se lo avessi saputo quando avevo 8 anni e fossi riuscita a dirlo, forse adesso non sarei a fare psicoterapia….e si torna sempre lì: alla non presenza, delle persone, degli abbracci, dell’amore tangibile. Che ha condizionato così tanto la mia vita in tutti gli ambiti, e me ne sto rendendo conto a 28 anni. E non è per niente facile rimediare a qualcosa che non hai causato tu. Che non ho causato io, ma che ho subìto. Credo che queste parole, caro Mic, dovremmo stamparcele quando e se mai avremo un figlio, ognuno di noi.

    grazie

  10. bello questo tuo pezzo. sincero, trasparente e pieno di passione.

    un abbraccio

    tesi

    ps: hai ragione. sono stato un pò troppo criptico. domani provvedo. la luce azzurrata è quella emanata dagli strumenti medici che mi circondano nella mia stanza d’ospedale in cui vivo mla mia condizione di comatoso. Roba per allungare la vita…

  11. Non ho più l’avatar però mi riconosci no?:)

    Mic grazie, mi hai fatto venire un’idea per Natale. Grazie perchè dai ancora la speranza in questo mondo distorto e pieno di zozzerie…bisogna buttare l’immondizia a volte oppure ci si ritrova coi sorci in casa…che idea Mic, spero solo di riuscire ad accompagnarla a una foto pregna di parole anche io…per toccare i cuori di pietra e malvagi che vedo ogni giorno e ai quali non posso dire la verità, ciò che penso…Grazie ancora

    Abbracci sinceri

    Clic

  12. cerchiamo i “soffiatori di minestrine” dentro ognuno di noi…quel mondo è l’unico mondo possibile.

    Cerchiamo di ricordare dove abbiamo cominciato a costruire il nostro nuro, dove abiamo messo il primo mattone e scrostiamo dalla base, con le unghie–

  13. a volte ti capita per genitore, quel bambino a cui hanno rifiutato il cuore, ed allora sono guai, almeno questo è quello che mi succede..

    Io cerco di non scordare, il dolore che provoca un rifiuto magari sarò una brava mamma..un giorno è spezzerò la catena.

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