A seguire una rotta

Bussola – © Ottobre 2006

È un rimescolio, di eventi di diversa natura, che, in questi giorni, mette in subbuglio il mio sistema digerente. Questione di rotte che si intersecano. Di botti e suggestioni che, in misura tanto massiccia, non sento di meritare. Sensibilità corrisposte. Immagini su immagini. Che mai smetto di fotografare. Per riviverle. Si, perchè, la mia paura, la mia unica vera paura, oltre all’idea di vedere soffrire chi mi è caro, è quella di attraversare situazioni importanti della vita senza che queste lascino un segno tangibile su di me. Per troppa fretta ed ingordigia. Ed il ritmo, di questi giorni, è così frenetico che pare una scorpacciata di ingredienti senza fine dove c’è un imbuto che fagocita ed un buco che espelle a ciclo continuo. Una catena di montaggio di percezioni, insomma, che, nel fluire, perdono il loro sapore nel sapore successivo. Sarà per questo che ho fatto il fotografo, per mestiere. Per fermare. Quando possibile. Gli attimi. Non basta.

Nella notte. Socchiudo gli occhi, per vedere meglio, lasciandomi sfiorare dagli spruzzi di grecale che mi entrano nelle vene. Vino che scorre. Un film. Il lavoro che prende nuove pieghe. L’idea di essere pronto. Sento la rotta. È già qualcosa. Nel balenare di episodi in bilico tra le probabilità e gli imprevisti. Collisioni. Di persone e vetture.

Decido di partire. Lungo l’autostrada è solo profumo di pioggia e concentrazione. Luci intermittenti e tergicristalli. Isoradio e cioccolatini. Cartelli stradali ed appuntamenti rimandati. Piadine e lambrusco. Pesce fritto ed una ballerina brasiliana che danza per dieci persone. Si torna in albergo, dopo una bella serata. Giro l’isolato. Siamo quasi arrivati. Cazzo, Mic, attentoooo. Guarda là. Crashhhhhh. Noooooooo. Ma porc. Scendo. Corro a vedere. Per fortuna, nessuno si è fatto male. A parte le auto e le loro lamiere tumefatte che segano l’umidità della notte di Cervia. In seguito carabinieri e ore di verbali e constatazioni quasi amichevoli e problemi da risolvere e ma chi l’aveva visto che da lì non si sarebbe dovuto girare? Tutto passa. Anche una notte a rivedere i se. Se fossi stato solo un po’ più attento.

Per due giorni, poi, a Rimini, solo stand per mostrare l’ultima carrellata di sogni in offerta speciale. E cravatte, accounting managers, allocations, gds, start up, booking on line, press rooms, strategie, sorrisi e strette di mano. Rispetto, molto, quest’Italia che lavora. Anch’io gioco al piccolo imprenditore. È una parentesi.

Dopo tre giorni in giro ritorno qui, a casa, per perdermi nel nulla, dentro una giornata di divano e decompressione, nella quale mi lascio andare ai ricordi. Provo una certa dose di nostalgia, per tutti quegli anni trascorsi sulle strade del mondo, a fotografare scorci di vite lontane dalla mia, allo scopo di nutrire il mercato dei sogni. Sono stato fortunato. A scegliermi sempre la professione. Ma non sono più sicuro che sia quello che voglio, dimostrare di farcela. Sto già pensando al prossimo lavoro. Il cuoco, ecco. Da grande, vorrei fare il cuoco. Né a casa né in viaggio. Fuori dal mondo, vorrei farlo. A ritmo lento. Su un’isola di spezie. Da amalgamare senza perderne il profumo. Nel silenzio, che penetra, timbrandoli, gli attimi che si susseguono, scandendone l’essenza.

Poi. Oltre questo lungo film, che è la vita che scorre attorno a me, è una cosa, che desidero. La stessa da sempre. Amare riamato. Il resto può attendere. Mi sento. Sono pronto. A seguire una rotta. Con sagacia conto i minuti che mancano. Alla partenza.

41 Replies to “A seguire una rotta”

  1. se riesci a cucinare con la stessa passione e con gli stessi risultati di come fotografi gli attimi, e non solo con l’obbiettivo ma anche con la tastiera…be’, allora quando mi inviti a cena?

    un bacio salato mic. e che il tuo desiderio di amare riamato, che mi pare il più importante, si avveri presto. credo che te lo meriti.

  2. ..solo un film da vedere per la tua prossima professione.. “Un tocco di zenzero”..

    Sempre si tratta di magia, cucina o fotografia, il tuo intento è arrivare a esprimere e fermare una sensazione per riviverla all’infinito..

  3. …bellissimo leggerti…ho visto scorrere le “immagini”…una dietro l’altra…come diapositive…

    questa la mia preferita…mi ci sono persa qui…tra spezie odori…e attimi scanditi……….fuori dal mondo….

    Fuori dal mondo, vorrei farlo. A ritmo lento. Su un’isola di spezie. Da amalgamare senza perderne il profumo. Nel silenzio, che penetra, timbrandoli, gli attimi che si susseguono, scandendone l’essenza

  4. leggendo è tornato il mio sogno di stromboli e di pasticceria. perchè era anche mio, sai? però il vortice della fretta che rende vittima il tempo che passa, sappiamo com’è, non ti lascia mai abbastanza spazio, e accompagna tutte le circostanze della vita che spesso come incuranti segretarie buttano nel cassetto anche i più bei desideri… è una vecchia storia, un pò nostalgica e troppo vera, ancora viva in chi non riesce a smettere di sognare(e meno male che sono rimasti sognatori come me e te)..

    ciao mic, sono sicura che farai vivere queste cose, quelle che vuoi. Auguri cuoco,

    claudia

    PS:ma com’è che eri al tti?mancava poco c’ero anch’io… …

  5. …è vero, e a volte la vedo anch’io. quando me la sento spingere dalla gola. vorrebbe uscire, ma spesso non può farlo. penso che per questo stesso motivo qualcuno abbia preso a suo tempo l’iniziativa e abbia cominciato ad imbrattare pagine con fili neri che dalle curve lasciano trasparire idee, libere e vive come fumetti, come cartoni animati ma più veri…

  6. Io giuro non riesco a capire coma faccia lei ad evocare immagini cosi’ chiare: lei sprofondato sul divano con la pancia fuori, mentre si gratta la testa, oppure quando e’ sceso a guardare la lamiera accartocciata, e la bestemmia sulle sua labbra che si e’ spenta alla vista delle luci blu., chissa’ se le mani le teneva al posto giusto, magari non succedeva accidenti.

    Senta ma Isoradio e ‘ una nuova marca di toffee?

  7. Cacciatori di emozioni…di luci, immagini, emozioni… e poi, di fatto, legati sempre allo stesso filo, unico, sottile, resistente dell’essenza…

    Come ti abbraccerei amico specialissimo mio e sapendolo fare ti sposterei in avanti quelle lancette così che il tuo specialissimo viaggio possa avere presto inizio.

    Un bacio bell’uomo :)).

  8. Nessun commento.

    Solo leggerti.

    Solo assaporarti, in questa esigenza di lasciare traccia nel tuo cuore, perchè non l’hai scritto per noi, questa è una fotografia con le dita.

    🙂

    Solo, una cosa, l’emozione di aprire il blog e vedere la bussola, “quella bussola”, guardata per anni e anni illuminata da ogni luce. Del sole, della lampadina, dei sogni, dagli occhi 🙂

    Ti abbraccio Mic.

    Will

  9. Hai realizzato la tua Leggenda Personale…e continui a farlo…continuerai a farlo sempre, che tu ne abbia una, dieci, cento….

    Vivere ora e sentire in proiezione, desiderare ancora. E’ questo, in fondo, vivere.

    un abbraccio

  10. Il mio lavoro mi è capitato….nel senso che è stata la logica conseguenza del titolo di studio….non mi piace….me lo faccio piacere da circa 15 anni…..se dovessi cambiare, tutto potrei fare eccetto la cuoca….sono negata e rinnegata……

  11. “amare ed essere riamato” caspita Mic, ma allora non dovrai più cambiare rotta, inventarti nuovi mestieri, scassare auto, fare penichella grattandoti la pancia, e scrivere bei post come questo!

    Resta con questo desiderio, pensalo come un’immagine, si avvererà. Lo sai io sono un po’ streghetta!

    Compliment stai diventando proprio bravo, potresti fare “il cuoco-scrittore”

    Giulia

  12. Anche a me piacerebbe fare la cuoca. Da grande. Mi piace cucinare per gli altri. Vedere il loro stupore e il loro sorriso. Mi rilassa, ed è un’attività estremamente creativa. Farlo su un’isola di spezie, poi… Direi che è più facile comporre una sinfonia di sapori, accostando anche ingredienti disparati, che comporre una sinfonia di sentimenti. In ogni caso, entrambe durano poco. Comunque, ti auguro di riuscire a comporre le tue armonie. In ogni campo.

    P.S.: mi iscrivo alla lista degli estimatori di questo post!

  13. Ritengo che le cose che vale la pena ricordare le si ricorda… quelle che si dimentica probabilmente erano solo facezie… e poi ci sono ricordi che vengono solo temporaneamente accantonati e ci si fa sopra la polvere in attesa che un soffio di vento, un profumo, un colore spazzino via la polvere e li faccia tornare agli antichi splendori… Un pò come una tela che col tempo perde colore e ogni tanto va restaurata per ridarle nuova luce… Comunque sia ora passiamo alle cose serie… Stasera si mangia a casa di Dolce… grigliata mista di carne con polenta, spaghetti con pomodorini e basilico, e del buon vino rosso… ovviamente il tutto contornato da musica raffinata… tu sei dei nostri??? ehm… però serve qualcuno che sappia cucinare bene gli spaghetti…. abbiamo l’esperto per la grigliata… io sarei l’esperta per la polenta… avremmo anche l’esperto per il vino… e… insomma ci mancherebbe l’esperto per la pasta… hi hi h!!! Comunque sul blog di dolce ci sono tutti i dettagli!!! un salutone!!!! Socia

  14. P.s.: Non ho mai capito una cosa… Ma perchè la statuina del premio “Italia che lavora” è rappresentata tramite un uomo con le braccia conserte?…. mah…. Risaluto… Socia

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