Opinioni di un clown

Autoritratto – 2006

Ci sono episodi che si ripetono con ciclica frequenza. Un tal Gianbattista ne parlò prima di me definendoli, in quanto prodotti dall’oscillante animo umano, corsi e ricorsi storici. Belin, se ne aveva di ragione, il tale! Che, sia pur riferito a meno nobili episodi, tal concetto io lo vedo tatuato sulla mia pelle, ieri come oggi, ogni qual volta mi metto in gioco, spogliandomi di ogni asperità e ripudiando le artiche e fruttifere tecniche di seduzione in favore di una disarmata sensibilità. Succede che, con scientifica ripetitività, me lo prendo nel culo, senza burro. In questi casi la rinascita non può che passare attraverso un’ espressione scorbutica che, allo specchio, tanto mi evoca quella di un personaggio del circo dell’esistenza. Conseguentemente, ridendo di me, mi commuvo.

Ascolta questo stupido, che sono. Dico a me stesso. Non rimanerci male. Sorriditi e ricordati sempre che tu, vecchio mic, domani, avrai, comunque, la fortuna di riprovarci ancora, a respirare. Sappi, inoltre, che l’allenamento aiuta ad accellerare i tempi di reazione ed a mitigare il disgusto. Solo, per piacere, ricordati di acquistare almeno un panetto di burro. Ed un etto, anche, di ironia.

Sono solo opinioni. Opinioni di un clown.

Post Scritto. Poi. Un uccellino mi sussurrò: fallo scivolare. Che, come minimo, ha un quadruplo senso, cotanta frase. Fu così che la becera autocommiserazione si trasformò in un ardito dialogo. A proposito della marca di burro più idonea alla scopo. Pardon, al fine. La scorrevolezza giustifica il mezzo. Ne scaturì che il Lurpak, noto prodotto danese, al pari delle aringhe e delle fiabe, si rivelò essere il più adatto per l’alto contenuto di sali che rivestono, nella digestione retroattiva del coso, un’importanza fondamentale. Chiusi gli occhi e cominciai a contare. Uno, due… A novanta rimasi immobile. Bruciato dal caldo di una temperatura prossima all’ebollizione dell’uovo. Sodo come le mie chiappe. E, come i calciatori sottodoccia sanno bene, quel numero è anche una posizione catartica nonchè retta. Come un angolo. Di visuale. Dalla quale, certi episodi, necessariamente, possono essere letti e rivisti sotto una diversa prospettiva. Ecco. Si. Fallo. Scivolare. Via. Il fallo. Lo feci. Con un’abile ed improvvisa mossa, degna di un Bruce, me ne andai via di lì. E mi ritrovai qui, non meno clown di prima, a declamare con baldanza: «Signore e signori, prego, vi prego, non accalcatevi. C’è posto per tutti. Su. Accomodatevi. Una ditata nel burro e via. Il retto è servito. Avanti un’altra. Occasione. Per ella si fanno sconti.».

Post Post Scritto. Mi fa male fare zapping in tv. Che, poi, mi suggestiono. Di pinocchi e grillini ne è già piena la vita. Ma vaa, vaa a dar via il cucù. Quello del nido, intendo.

43 Replies to “Opinioni di un clown”

  1. “Sappi, inoltre, che l’allenamento aiuta ad accellerare i tempi di reazione ed a mitigare il disgusto.”……….vivere nel mondo delle farfalle…è un altro modo per mitigare il disgusto e reagire..

    quindi… è uno specchio… giusto!

  2. “…ieri come oggi, ogni qual volta mi metto in gioco, spogliandomi di ogni asperità e ripudiando le artiche e fruttifere tecniche di seduzione in favore di una disarmata sensibilità….. ”

    ….è questa la parte piu vera delle persone, quiella che preferisco…le altre sono solo maschere…e tu lo sai, ti parla una che di tatuaggi impressi a fuoco sulla pelle ne ha gia troppi….

  3. Sai che pensavo a cose simili, in questi giorni? Con diverse conclusioni.

    La mia conclusione è che che “l’allenamento aiuta ad accellerare i tempi di reazione ed a mitigare il disgusto” solo quando non ne hai ancora avuto troppo.

    Poi, ad un certo punto, il dolore satura e, invece di renderti più forte, ti rende più debole e spaventato.

    Forse io sono arrivata lì; a te, auguro di non doverci arrivare mai. Meglio la rabbia che la paura.

  4. L’ironia e’ senza prezzo, e quella mi pare tu ne abbia in abbondanza. E’ una grande conquista, sai? Mi ha salvato tante volte, l’ironia. Ora che ci penso, e’ stata l’arma piu’ potente che io abbia mai avuto in pugno. Tieniti stretto quel tuo riderti allo specchio, anche se e’ un riso amaro, l’ironia e’ una bomba atomica ma non e’ in vendita.

    Per il burro, si puo’ provvedere.

    Per tutto il resto, c’e’ Mastercard.

    Coraggio, e … non a 90 gradi, eh.

    charm

  5. ahem… POST SCRIPUM!!!!

    POST SCRIPUTM

    CHE NON è IL POST! MA IN LATINO SIGNIFICA SCRITTO DOPO!

    UFFA! LA LINGUA ITALIANA si conosce poco, se dovete citare citate bene.

    “post scriptum”

    oppure in italiano POSCRITTO!

    Ok!

    ok.

    saluti.

  6. 🙂 sorridevo mentre leggevo il pst scritto, pensavo a quanto dovevate esservi divertiti a celiare sulle marche e i contenuti 🙂 ironico, il post, magari un po’ sodomita ma…. 🙂 ma io credo che siamo momenti, e non la verità. In verità, siamo tutti liberi di reagire, scegliendo i pensieri da pensare in situazioni simili… o, di non pensare affatto, e aspettare che passi fanfulleggiando 🙂 un bacio Willa

  7. Amaro, ironico, divertente.

    Evviva, il “privato” ben raccontato senza perdere sostanza (ed emozione) e senza melassa e sdolcinature.

    Fa niente, Mic. Essere se stessi, malgrado e comunque. Senza rimorsi e senza rimpianti.

    Non riguardo l’approccio, quanto l’incontrare la persona giusta nel momento sbagliato o la persona sbagliata nel momento giusto. Prima o poi andrà bene.

    post scriptum

    (se proprio si vuol correggere, che ben si corregga. Sempre che non sia o a sbagliarmi)


    Intanto facciamo scorta di burro, oppure: una parte di noi resti all’erta, mantenga quel po’ di distacco che serve a valutare e a non farsi tanto male… quando va male.

    maria

  8. Interessante e particolare la foto, ,l’allenamento serve ma non ti abitua a …….., undrestand? boh , penso che si scriva così, ciao Mik,bello comunque mettersi in gioco a tutto campo, nonostante …….

  9. Buongiorno Mic

    alla tua lettura di Genova sono andata a cercare la poesia di Campana “detta” da Carmelo Bene e mi sono persa , mi capita sempre con Carmelo Bene, mi è venuto in mente lui al Maurizio Costanzo in un “uno contro tutti” memorabile:

    “Voi non potete fare domande, siete morti, ed io non rispondo, non esisto”. Non so se c’è un nesso con questi tuoi due ultimi post, abbi pazienza mi è arrivato così: Carmelo Bene io lo vidi in teatro la prima volta nell’Otello al San Babila (il biglietto costava caro per me e dovetti rinunciare per potermelo permettere) ne restai abbagliata anche se non capii nulla o forse proprio per questo, da allora non l’ho più lasciato. L’ultima volta, era già segnato dalla malattia, mi ricordo era una serata sulla poesia, fra l’altro disse: “la poesia, come la vita, è nella mancanza”.

    Concludo: ho avvertito nella tua lettera d’amore a Genova il valore del nonscritto, quindi non il senso delle parole ma il “tono” come una tensione inesauribile (così in Carmelo Bene che faceva tutt’uno della voce-linguaggio-tono) e in questo tuo opinioni di clown ancora Bene il suo dire sulle donne più o meno, vado a memoria: “le donne le ho amate ossessivamente con o-scena umiltà, tutta fatica sprecata”

    Che pizza! Ciao

    Giulia

  10. Sai penso che la più grande dote di una artista di un clown e di un uomo sia lo saper stare in equilibrio in quel punto in cui ironia e tragedia si incontrano. e si sfidano. Quell’uomo è anche capace di stare in equilibrio nel punto in cui l’inferno e il paradiso di una donna si incontrano…

    Baci dionisiaci

    Marina

  11. ….ahhh se tutti coloro che hanno qualcosa che gli rode riuscissero a scomodare Giovan Battista Vico e H Boll, il mondo sarebbe migliore…non perchè popolato di saccenti, ma di chi si disseta alla fonte di qualcosa di più solido e radicato nella nostra cultura occidentale (ma và bene anche l’oriente)…piuttosto che da aforismi e sgrammaticature figlie di una cultura televisiva che diseduca….qui lo dico e sembrerà facile…ma l’ho detto anche pubblicamente a InEdita al direttore di RAISAT ragazzi…….durante la mia relazione… ne parla un blogger KURAI

    http://kurai.blogsome.com/2006/02/02/inedita-blog-1/

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