Ho voglia

Bana 2006 – Pergolato e desideri

Momenti di vita presente. Viaggio nelle parole. Sensazioni confuse nella pianificazione puntigliosa di un appuntamento che canalizza le mie attenzioni. Dormiveglia. Tanta voglia di pelle-pelle. Di umide idee. Gocce che cadono. Bicchieri colmi di racconti. Vuoti di solitudine annegata nell’ironia di destini alla deriva. E grilli, tanti, da far girare la testa.

C’è questo e molto altro nell’io che si impadronisce di me. Che mi stuzzica e si diverte a lanciare biglie a ripetizione dentro il percorso delle mie aspirazioni. Un flipper quasi arruginito. Ecco come mi sento.

Apaticamente immobile scrivo perchè non so che fare. Nella sala d’attesa del nostro incontro sposto le sedie tanto per. Cerco una luce nuova, più tenue, all’ombra della quale fumare qualche sigaretta e fissare le nuvole oltre la collina. Per trovare una risposta. Una birra. Un’altra. Due spiedini appagano la mia fame di novità. Mi alzo. Per guardare in fondo ai miei desideri. Che mi parlano un alfabeto sconosciuto. Da decifrare.

Allora prendo la moto. Gomme nuove, morbide per accarezzare il ruvido con le ginocchia. E parto, accellerando nella penombra della notte incombente sull’Aurelia. Dipano, svegliato dal fresco addosso, qualche nodo della matassa. E rivedo, immagini sfocate di verde e blu, un faro. A cui approdai due anni fa. Ustica. È li che voglio tornare. Questa volta non a vela. Vedo l’alba e due braccia che aprono una finestra sull’infinito. Aspiro forte ed ascolto il richiamo della libertà. Del mare da conoscere ed in cui rispecchiarmi. Sento quelle braccia, calde di luce, cingermi la schiena.

Riapro gli occhi e quel pergolato, tetto al mio inchiostro, è lo stesso che avevo sognato una notte, nella nostra capanna di Ustica. Dentro fiumi di noi. Fuori solo il mare.

Ho voglia.

Ustica 2002 – Faro di Punta Cavazzi

23 Replies to “Ho voglia”

  1. mi piace molto quanto hai scritto Respiromare. Sarà l’isola dove il mare predomina sulla terra e sugli uomini, ridimensiona i bisogni, ci fa riconoscere il nostro bisogno d’amore.

    Ciao

    Giulia

  2. io però ci vedo solo pensieri positivi in questa voglia, centellinando bicchieri di racconti tra una sigaretta e l’altra.

    avevo detto bene, l’altra volta, itacacercasi, dotato della capacità di fermare il tempo tramite immagini che lo congelano, rendendolo immortale (lo ammetto, questa l’ho fregata a tarkovskij) e bellissimo (concedimi la licenza)

    baci

    v.

  3. Il suono dei tuoi pensieri è dolce e violento al tempo stesso…

    impetuoso come mare che s’agita dentro l’anima dei tuoi più arditi desideri…

    respiro il tuo profumo e mi turbo, mi agito, mi invade le narici

    di una brezza selvaggia.

    Il canto i grilli che brulicano invisibili nel prato ancora umido…

    Come umide sono questi pensieri, queste mani, questi respiri affannosi

    Che non si soffermano a respirare il tuo profumo, il profumo del mare,

    ne sono permeata di questa umidità…

    l’ha portata il vento, già il vento che porta via con se anche mille suoni

    di una magica atmosfera… a volte è sufficiente un tono caldo…

    a volte solo questo vento …

    Già il vento del sud…..

    Nevara

  4. e in questi corti periodi intensità viva di emozioni non più sopite..

    parli di apatie..eppure ci metti un che di folle nel immaginare, guardare e raccontare..

    no..l’apatia è un’altra cosa…

    e per fortuna a qualcuno di noi non appartiene…

    (poi…sbaglierò…chissà..)

    baci..

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