C’era, una volta

Alba – 06/01/2006

“Signori, perdonateci l’ardore

non e’ nei nostri intenti il suscitar clamore

Siam commedianti altro non sappiam fare.

La tentazione e’ forte di recitar l’amore.

E cosi’ chiedendo a voi un gesto di buon cuore

quello piu’ grande vi andiamo a declamare”
C.C.

C’era, una volta

celeste

180 gradi sottosopra lo zero

e c’era un capitano

di lunga corsa

ad ostacoli.

Di nome faceva Onaryc

cacciatore di astri

amava starsene tra se

e sestante

a misurar la distanza

naso-luce.

Una notte

la luna era rossa

e piena

di parole

talmente piena

che parean mille stelle a braccetto.

Per dono

da lontano giunse un vento nuovo

era dorato e si forte

che spazzò via tutte le stelle meno una

la più bella

luminosa che risplendea come il sole.

Sorpreso da tal fenomeno

il capitano costruì una canna

alla lunga lenza

attaccò un amo

che lanciò verso il cielo terso

e fu pescato.

Ad un filo

di speranza

si trovò afferrato e senza se

fu sollevato da mare e terra

e nel digradar dal blu al rosso

ricominciò a librare.

“Chi?… Cerca un po’, vediamo.

Questo mio maledetto naso che mi precede di un quarto d’ora ovunque

mi vieta fin l’amore di una brutta…

Chi dunque amo? Non ti par chiaro?… Chi è la donna mia?

Io amo – è naturale! – la più bella che sia!”
R.E.

47 Replies to “C’era, una volta”

  1. approdo di nuovo, e con piacere, sulla tua isola dopo una piccola navigazione tra la neve lontana dal mare-blog e come al solito trovo belle parole e stupende immagini. ciao mik, ben ritrovato e buonissimo anno, tiz

  2. ..colpito e affondato… sapevo che avrei fatto cadaveri… (stamattina e’ volata giu’ da una scaffale una cassetta e nel cadere ha detto:

    Chi?… Cerca un po’, vediamo. Questo mio maledetto

    naso che mi precede di un quarto d’ora ovunque

    mi vieta fin l’amore di una brutta… Chi dunque

    amo? Non ti par chiaro?… Chi è la donna mia?

    Io amo – è naturale! – la più bella che sia!

  3. copio e incolla da me

    di qui versi riempirei le pareti della mia camera da letto (e non e’ detto che prima o poi non lo faccia)…

    questo sara’ il principio:

    “Signori, perdonateci l’ardore

    non e’ nei nostri intenti il suscitar clamore

    Siam commedianti altro non sappiam fare

    La tentazione e’ forte di recitar l’amore

    E cosi’ chiedendo a voi un gesto di buon cuore

    Quello piu’ grande vi andiamo a declamare”

  4. per questi tuoi deliziosi versi quale miglior commento se non ……

    “Ma…. cantare, sognar sereno e gaio, libero, indipendente, aver l’occhio sicuro e la voce possente, mettersi quando piaccia il feltro di traverso, per un sì, per un no batterso o fare un verso!

    Lavorar, senza cura di gloria o di fortuna, a qual sia più gradito viaggio, nella luna!”

    Cyrano Ercole Savignano de Bergerac

    Un abbraccio caro amico

    e … strano a dirsi ma vero

    Rossana

  5. ——————————————————————————–

    Cyrano

    Venite pure avanti, voi con il naso corto,

    signori imbellettati, io più non vi sopporto!

    Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio

    perché con questa spada

    vi uccido quando voglio.

    Venite pure avanti poeti sgangherati,

    inutili cantanti di giorni sciagurati,

    buffoni che campate di versi senza forza

    avrete soldi e gloria ma non avete scorza;

    godetevi il successo, godete finché dura

    ché il pubblico è ammaestrato

    e non vi fa paura

    e andate chissà dove per non pagar le tasse

    col ghigno e l’ignoranza dei primi della classe.

    Io sono solo un povero cadetto di Guascogna

    però non la sopporto la gente che non sogna.

    Gli orpelli? L’arrivismo? All’amo non abbocco

    e al fin della licenza io non perdono e tocco.

    Facciamola finita, venite tutti avanti

    nuovi protagonisti, politici rampanti;

    venite portaborse, ruffiani e mezze calze,

    feroci conduttori di trasmissioni false

    che avete spesso fatto

    del qualunquismo un arte;

    coraggio liberisti, buttate giù le carte

    tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese

    in questo benedetto assurdo bel paese.

    Non me ne frega niente

    se anch’io sono sbagliato,

    spiacere è il mio piacere,

    io amo essere odiato;

    coi furbi e i prepotenti

    da sempre mi balocco

    e al fin della licenza

    io non perdono e tocco.

    Ma quando sono solo

    con questo naso al piede

    che almeno di mezz’ora

    da sempre mi precede

    si spegne la mia rabbia

    e ricordo con dolore

    che a me è quasi proibito il sogno di un amore;

    non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,

    per colpa o per destino le donne le ho perdute

    e quando sento il peso d’essere sempre solo

    mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,

    ma dentro di me sento che il grande amore esiste,

    amo senza peccato, amo ma sono triste

    perché Rossana è bella, siamo così diversi;

    a parlarle non riesco, le parlerò coi versi.

    Venite gente vuota, facciamola finita:

    voi preti che vendete a tutti un’altra vita;

    se c’è come voi dite un Dio nell’infinito

    guardatevi nel cuore, l’avete già tradito

    e voi materialisti, col vostro chiodo fisso

    che Dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso,

    le verità cercate per terra, da maiali,

    tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;

    tornate a casa nani, levatevi davanti,

    per la mia rabbia enorme mi servono giganti.

    Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco

    e al fin della licenza io non perdono e tocco.

    Io tocco i miei nemici col naso e con la spada

    ma in questa vita oggi non trovo più la strada,

    non voglio rassegnarmi ad essere cattivo

    tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo;

    dev’esserci, lo sento, in terra in cielo o un posto

    dove non soffriremo e tutto sarà giusto.

    Non ridere, ti prego, di queste mie parole,

    io sono solo un’ombra e tu, Rossana, il sole;

    ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora

    ed io non mi nascondo sotto la tua dimora

    perché ormai lo sento, non ho sofferto invano,

    se mi ami come sono, per sempre tuo Cirano…

    Francesco Guccini. 🙂

  6. ..tra se’ e sestante ci sono io.. l’alidada.. :-))

    Ehi Mic, lo so che il Mac ha dei punti a suo favore (detto così sembra una filastrocca..)..e pure il mio amico che fa il grafico me lo dice sempre.. ma io.. dopo aver studiato l’assembler.. il cobol.. il basic.. il pascal.. sono giunta al trono di Bill Gates e giuro che non ho proprio voglia di cambiare ancora.. altrimenti forse passerei a linux.

    ‘notte buona 🙂

  7. oh! ma siamo sempre più emozionati ed emozionanti in questo blog. bellissimo il tramonto, hai utilizzato un tele vero? e pensare che hai queste meraviglie sotto casa tua. complimenti alla tua vena poetica perchè basta poco a farti ispirare. felice di saperti bene. mony

  8. devo assolutamente sapere DOVE hai fatto questa foto. che posto e’? DEVI assolutamente dirmelo….

    un bacio

    le mie pessime abitudini ti faranno capire che non potrò mai essere il mito di nessuno. sigh! e io che sognavo di salvare la terra!

  9. Cavoli, che bel blog, non ti conoscevo. E bellissima questa poesia delicatissima e molto dolce. Mi ha fatto pensare che sarebbe ideale da far diventare un breve cartone animato o un libriccino illustrato.

    A presto

    Jaco

  10. belin, Mic…. da casa vedi questo, vero?

    beh, un po’ t’invidio…

    io dovrei sbriciolare con microcariche un palazzone di 12 piani. e comunque vedrei il Porto e la Lanterna, non certo il monte di portofino….

    buona vita a te

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