Un due tre, mi sento come un re

Porom pompera

l’amor non è una chimera

sole cielo mare

sol per chi non ha paura di annegare

musica alle stelle

le promesse sono note alle donzelle.

Cica cica bum

la mente umana è un grande bugzum

zak zak zak

senza fiato le parole fanno smack

onda su onda

ti lancio l’amo e mi pari la gioconda

Tiri tiritiri tu

chiudo gli occhi e non ci sei più

mi ritiro su

è un gioco dalla torre spingermi giù

ticchete ticchete tà

presto allontanati di là.

Un due tre

mi sento come un re

pronti ai posti vai

offri tutto quel che hai

cinc sei sette

per ballar infilarsi le scarpette.

Due zero zero sei

nel silenzio bacio solo lei

palla pelle apollo

il fiore è bello che pare un atollo

cra cra cra

il ritmo pulsa sotto il wonderbra.

Mille bolle a galla

c’è il sole che con la luna balla

datti dubi du

entra in questo infinito blu

ahi ahi ahi

al nuovo walzer non dire mai.

45 Replies to “Un due tre, mi sento come un re”

  1. Onorato della triplice citazione in rima letteralmente baciata. Ma la mia preferita è “cra cra cra/

    il ritmo pulsa sotto il wonderbra”.

    Fantastica Sestina (il Wonderbra in questo aiuta molto :-)).

    Un abbraccio.

    Zak, amico.

  2. non ci penso minimamente a dire no ad un valzer, ma anche ad una bossanova, a un minuetto, a un flamenco e persino ad un blues.

    Si può ballare qualsiasi ritmo di vita.

    E i colori dell’infinito sono blu, rosso, arancio, verdemela, cinabro, rosapelledibambina, grigioargento…

    Poeta giocoso e saggio, tu sei.

  3. Si’ va bene…adesso siediti qui che arrivano il Gatto con gli stivali e Hansel (Gretel e’ a scuola)… poi arriva Conte e ti da una sberla… no no (.. ah non glielo devo dire…).. no adesso arriva Gino Cervi con la corona di ferro, (ah no era la maschera… vabbe’ se mi date un’informazione che sia quella giusta dico io )… vabbe’ arriva Gino Cervi….poi arrivano Loretta Goggi e Aldo Reggiani e cantano “lalala lalalalalala la la la la …la freccia nera fischiando si scaglia……..”

  4. Stai proprio uscito pazzo! Mic, amico mio! E te credo! Qui sotto c’è lo zampino di quelle emo-azioni! Mi pare! Divertenti rime da giocoliere quale sei! E la fotografia di questa filastrocca? Prova un po’ a inventarla! Perchè in fondo le fotografie s’inventano! Un abbraccio, mauro

  5. non tutte le ballate sono simili e non tutti i Michè sono uguali 🙂

    Fabrizio De André – La ballata di Michè

    Quando hanno aperto la cella

    era già tardi perché

    con una corda al collo

    freddo pendeva Michè

    tutte le volte che un gallo

    sento cantar penserò

    a quella notte in prigione

    quando Michè s’impiccò

    stanotte Michè

    s’è impiccato a un chiodo perché

    non voleva restare vent’anni in prigione

    lontano da te

    nel buio Michè se n’è andato sapendo che a te

    non poteva mai dire che aveva ammazzato

    soltanto per te

    io so che Michè

    ha voluto morire perché

    ti restasse il ricordo del bene profondo

    che aveva per te

    vent’anni gli avevano dato

    la corte decise così

    perché un giorno aveva ammazzato

    chi voleva rubargli Marì

    l’avevan perciò condannato

    vent’anni in prigione a marcir

    però adesso che lui s’è impiccato

    la porta gli devono aprir

    se pure Michè

    non ti ha scritto spiegando perché

    se n’è andato dal mondo tu sai che l’ha fatto

    soltanto per te

    domani alle tre

    nella fossa comune sarà

    senza il prete e la messa perché d’un suicida

    non hanno pietà

    domani Michè

    nella terra bagnata sarà

    e qualcuno una croce col nome la data

    su lui pianterà

    e qualcuno una croce col nome e la data

    su lui pianterà.

  6. le emo-azioni sono entrate in circolo! come bollicine frizzanti , ti fanno ballare , senza censura.. libero di esprimere i tuoi passi.. danzo un pò con te, su questo ritmo un pò impazzito che mi fa ritrovare il sorriso, in questi giorni smarrito! Un bacio

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