Rompere il ghiaccio, collage di intenti positivi

Intanto ci metto la foto, più tardi scriverò il testo che, confuso e straripante, sta palleggiando già da alcuni giorni tra Ernesto ed Evaristo, due neuroni in fuga intrappolati nella mia cabeza pelada. Insomma, sarà un altro post in divenire. Pallottole fluttuanti e fulminanti da spappolare su questo schermo di luce. Ma adesso STOP. É l’ora del tiggì della sera. Una qualsiasi sera italiana a bordo della mia astronave ? che viaggia, 20.000 leghe sotto i mari, alla perenne esplorazione del nonsochecos’èmasochec’è. Vado. Vai? A sproposito, è pronto il rancioo? Tortellini, mi sa che mi cucinerò un bel piatto di tortellini per cena. Li succhierò, uno ad uno, famelicamente goduto e poi, si si, poi me la monto. Una bella confezione di panna sormontata da tanto zucchero a velo. Stasera ho proprio voglia di trattarmi bene. Come ieri e l’altro ieri e non continuo. STOOOOP avevo detto STOP! Ma le dita scorrono, naturalmente, come flut di ciampagn ad una festa di domanimisposo. Che mica riesco a frenarle. Eppure ci provo. Eccome! Per concludere questa prefazione, eh si, mica è altro ‘sta cozzaglia di parole, voglio dire che mi devo concentrare, un po’ di più, per trovare il centro. Il centro del discorso, è chiaro. Perchè altrimenti è solo entropia vocabolare. Quanto scritto fin’ora, diciamolo, era solo per rompere il ghiaccio. Più tardi, se la panna montata non avrà otturato i tubicini del mio sistema idee-tastiera-pubblicapost, allora il gioco si farà duro, che solo i duri incominceranno a sciogliersi. Eppoi dicono che sono prolisso… A dopo.

Ecco il dopo, 5 ore dopo. Anche se mi ritrovo meno brillante di come mi sentivo nello scrivere la premessa, il prima. Comunque, sarà la vagonata di panna, sarà il sonno, sarà che ho letto troppo dolore sulle pagine dei vostri blog…, insomma, sarà per diversi motivi che, ora, ho meno voglia di sparpagliare lettere d’alfabeto su questo quadretto che, nelle mie intenzioni, voleva essere un affresco di intenti positivi al solo ed umile scopo di salvare il mondo. Dalle inutili sofferenze della mente. Quelle di cui si potrebbe facilmente fare a meno, intendo. Si, insomma, avrei desiderato scribacchiare della fantasia, dell’unicità e della sensibilità nell’ironia, armi che, se utilizzate in simultanea, hanno strapoteri alle volte sorprendentemente efficaci al fine di sconfiggere quello spesso strato di ghiaccio che ricopre il cuore e lo rende decisamente poco pulsante di attimi vissuti “per davvero”. Avrei voluto rompere il ghiaccio, io per primo. Salire sul palcoscenico ed improvvisare uno spettacolino nel quale avrei recitato me stesso senza suppellettili. Avrei gettato al vento del mai più la maschera di miraccontodiessereunogiusto ed avrei, finalmente, navigato nelle viscere dei miei desideri. Si. Per lasciare un segno, un solco profondo dal quale estrarre nuova luce per illuminare a giorno le mie paure ed appenderle alla forca delle giustificazioni.

Ma è tardi, almeno per oggi, è troppo tardi per immergermi tanto profondamente nella spugna di me stesso e, dribblando i miei doveri di serio ed onesto lavoratore delle fotografie, costruire carezze e schiaffi da offrire, in promozione per nulla speciale, agli abitanti di questa casetta di pixel. Primo fra tutti, io. Il mio primo lettore. Che non me ne perdo una, delle fregnacce che scribacchio, per capirmi anche a distanza di settimane. Allora mi fermo qui, solo il tempo di una parentesi. Che domani o dopo vedrò di chiudere.

Mi accomiato con un mojito inventato tra le dita. Anzi due. Iniziamo col rompere il ghiaccio. Si, dico a te, amico che sei davanti al monitor. Proprio a te, amica fedele. Ti va di rompere il ghiaccio e scoprire la succulenta dolcezza che è in te? Insieme. Inizio io, a scoprire il nucleo. Riscaldiamoci. Ce n’è tanto bisogno, sai. E, in fondo, non è poi così difficile se già stai assaporando il fresco della menta del mojito che ti sto allungando. Lo senti? Come ti senti? Io benone, un po’ assonnato ma benone. Grazie. Nell’acqua della chiara fontana lei tutta nuda si bagnava….. Le ultime note di questa notte italiana sono dell’amico Faber. Dicono, le previsioni odierne, che arriverà presto il freddo, pungente come ghiaccio, a gelare i viaggi motorizzati per i labirinti delle nostre anime. Io non ci credo. Ho voglia, tanta, di spezzare il gelo trasparente delle incomprensioni. Tanta di comprendermi. Per ubriacarci di vita. Senza lacrime. Per davvero.

Non so se, alla fine, l’ho trovato, il centro del discorso. So, però, che desidero, in questo preciso momento, più di ogni altra cosa, armarmi di fantasia, unicità e sensibilità nell’ironia, collage di intenti positivi. Le gradirei liscie. Grazie blogman. Magari ritorno.

– TO BE CONTINUED –

29 Replies to “Rompere il ghiaccio, collage di intenti positivi”

  1. quando navigo per blog e mi imbatto in post troppo lunghi mi spavento, perchè a volte sono pesanti da leggere, e spesso tralascio parole, punti, o abbandono proprio la lettura. invece i tuoi vanno giu che è una meraviglia, si sciolgono come il ghiaccio tra le mani calde. è piacevole leggerli, come sorseggiare un mohito al crepuscolo di una tiepida sera d’estate. buona giornata, tiziana

  2. avevo letto ieri sera il tuo prologo, ed ho aspettato che tu lo concludessi…proprio come i bambini, ho espresso silenziosamente il mio “e poi?”.

    Vedo che hai trovato il centro, ed è un centro affascinante, quello che io chiamo “una catena di sorrisi che muove il mondo” ( e non credo di essere l’unica a pensarla così).

    Leggere il seguito del tuo post, mi ha fatto pensare ad un accumulatore di energia, da condividere, a nostra disposizione, che si svuota velocemente in presenza del dolore (di qualunque tipo esso sia)….ma tu sei attento e non rimarrai mai senza

    un sorriso

    p.s. grazie delle tue parole

  3. tu lo sai che non e’ tardi, e mi piace come il tuo pensiero sia in continuo divenire. Le spugne vanno bene e, ma ogni tanto bisogna dargli una strizzata, per poter asciugare ancora, altrimenti, si sparge solo acqua.

    un abbraccione, amico

    la ziacassie (hi,hi,hi)

  4. nonsochecos’èmasochec’è. la magia della vita sta tutta qui. basta fermarsi un momento quando ci si trova smarriti per capirlo..

    rompiamo il ghiaccio allora. io prendo la bussola di rilevamento. cerco la rotta giusta. e riparto.. :O)

  5. Mic… è una voglia antica la nostra… da una vita ci tuffiamo sul fondo dei bicchieri alla ricerca dei cubetti da sgranocchiare, e delle foglioline di menta da succhiare… ci ubriachiamo e poi…. ricominciamo.

    Notte

  6. be…..direi vivaaa…… la panna se alla fine fa quest’effetto…

    scusa mi pui dire la marca….sai comè…… il mio grande sogno e’ imparare a mettere sulla carta quello che mi frulla in testa ma che rimane blindato per incapacità di espressione o meglio di espressione interessante, che cattura e fa innamorare.

    scrivere bene è una fortuna perchè ti permette di fermare sulla carta il tuo essere per poterlo poi sezionare analizzare svuotare permetendoti in qualche modo di tirare fuori il meglio di te

    un bacio e buonanotte

  7. Devo dire che hai saputo rompere bene il ghiaccio … proprio bene! Si vorrei anch’io indagare la profondità della mia anima e scoprire la succulenza dolcezza che è in me e negli altri. Bè, con questo “programmino” ne avremo per un bel pezzo!!

    Un saluto e a presto

    Clod

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