Abitare per Scrivere

Abitare. Quanto la usava questa parola la Manu, la mia ultima fidanzata! Grazie Manu di avere insegnato a me, scolaro spesso distratto, la teoria e la pratica dell’abitare le proprie emozioni. Ed anche le idee. Il senso di ciò è lo stesso che avviene quando indossiamo un vestito nuovo ed ancora non ci sentiamo a nostro agio. Solo dopo giorni, dopo averlo abitato, indossato più volte e con sempre maggior disinvoltura, possiamo dire di possedere l’anima del vestito. Di essere tutt’uno con esso. Di abitare l’abito.

Non scrivo mai a meno di aver avuto la possibilità di abitare con la calma ed i tempi a me necessari l’emozione, l’dea, della quale ho desiderio di scrivere. Questa pratica dell’abitare capita nei momenti della giornata in cui la mente è più libera e rilassata. Nel sonno, ovviamente. Spesso, molto spesso, sotto la doccia e sarà per questo, forse, che adoro fare doccie lunghe anche mezz’ora, anche più di una volta al giorno. Talvolta capita mentre leggo parole altrui o quando cammino o intanto che mi alleno in palestra.

Abitare per Scrivere, dicevo.

Per capire.

Per emozionarmi.

Per condividere.

Per migliorarmi.

Per sputare il rospo.

Per esplorare i limiti.

Per fare arte.

Per comunicare.

Per sorridere di me.

Per volare oltre la superficie.

Per immergersi sotto la superficie.

Per evitare i versetti fini a se stessi.

Scrivere per giocare e partecipare con vivace intensità al gioco della vita rappresentato così magicamente nel bioblog. Il regno di grandi e mediocri scrittori, comunque artisti.

Oggi ho ripreso a lavorare con maggiore assiduità rispetto ai giorni precedenti. Ho avuto pochissimo tempo per passeggiare dentro i blog. Tuttavia la mente blogghettara non è si è fermata del tutto. Anzi.

Ho abitato per un giorno intero il significato del mio blog. L’ho fatto nelle piccole pause che la giornata mi ha offerto, una giornatona contraddistinta da nuovi ed entusiasmanti contratti, dai giochi con i miei adorabili nipotini, dai progetti con Ale, da nuove programmazioni e da tutto il resto.

Sopra tutto ho cercato di intuire chi sia l’azionista di maggioranza del mio blog. Chi tra voi ed il sottoscritto ed in che percentuale. Avevo necessità di scoprirlo perchè mi ero accorto che, col passare dei giorni, il rischio che queste pagine mi sfuggissero di mano stava aumentando con velocità esponenziale.

Tre le conseguenze di ciò. La prima, quella di distrarmi un tantino troppo dal lavoro, La seconda, quella di scrivere per stupire e fare arte fine a se stessa e, quindi, arte impura. La terza infine, la più grave, quella di scrivere allo scopo principale di riempire il mio ego nutrendolo dei vostri commenti sempre così gradevoli ed incoraggianti.

Il rischio l’ho corso. Credo… solo corso. Ci ho messo del tempo per abitare i brividi che lo scrivere su questo blog mi regala. Ora so che, ogni qual volta sentirò il desiderio di meglio abitare le mie emozioni più intense, mi fermerò. Osserverò.

Mi riposerò per un giorno, una settimana o un anno, se necessario. E, per quello che ne so, questo potrebbe anche essere il mio ultimo post. Se avrò qualcosa da dire, al contrario, edificherò una casa grande grande di solidi mattoni d’acqua costruita. Una casa-mare aperta al mondo nella quale respirare le mie emozioni ed idee più profonde. Insieme a voi. Non per voi.

11 Replies to “Abitare per Scrivere”

  1. Bel concetto questo dell’ABITARE.

    ma io penso che possa essere una cosa solo intima, non trascrivibile.

    L’emozione che puoi scrivere è quella che desider guardare da fuori, che vuoi buttare fuori. Su di una tela, su di un foglio scritto, con la danza.

    Fai la tua casa di acqua e invitaci prima di abitarla.

    🙂

  2. comincio ad abituarmi al tuo stile di narrazione…a volte convulso ed a volte pacato.

    Post lunghi come questo richiedono tempo ed attenzione :)))

    ho iniziato a leggerlo alle 8…per finire solo ora…

    questo è uno specchio….o forse il blog è come uno specchiarsi nell’acqua, a volte la tua immagine si riflette deformata, a volte tuffi la mano e peschi cose che non ti aspettavi….ed altre ancora, tutto viene portato via dalla corrente, senza rimpianti e con allegria….

    buona strada…ooops…buona corrente

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