Onda di luce

Onda di luce © 2007

La sento. Sta per arrivare. È un’onda di luce. C.R.A.Z.Y. A sorpresa. La sento, proprio ora, mentre le cozze ed il coniglio stanno marinando nel sughetto di Sauvignon con olio, prezzemolo e pepe. Mentre spari bianchi nel mare infrangono i vetri della mia finestra, i Police, chiusi dentro l’iPod, scandiscono il ritmo del divenire ed io mi fumo un po’ d’attesa scribacchiando costì. Alzo il volume. Lo alzo ancora. Per farmi ballare le papille uditive. Vedi, mondo, è a te che sto parlando, ora. Non sento, oggi, la tua indifferenza. Sento rotaie, incroci, coincidenze. Si, soprattutto coincidenze. Ma mica di quelle che uno ci crede per forza, fino a convincersene. Ennò. Quelle che, per davvero, se perdi un treno ce n’è un altro dopo. E ti frega un cazzo dei binari morti. Ci stanno ma non li vedi. Io mò ce vedo solo stazioni e persone che si abbracciano con frasi tipo “fai la brava” o “a presto” o, anche, “i serpenti li lascio a casa, caso mai mi porto soltanto una mezza minerale ed i miei polpastrelli dalle proprietà aspiriniche”.

Dicevo dell’onda. Che, a bene percepire, son tutte onde, quelle che ci comunichiamo noi piccoli bipedi dotati di una scatola di pelle riempita di una marea di gangli, oltre che dei pensieri. Certo, però però. Però ci sono onde e onde. Anomale, talvolta, che ti attraversano fermandosi. Dentro. Luce bianca che tenti di fotografare, a forma di luna e protezione. Succede pure che ci riesci. Anche se non era scontato.

Posologia: mai dimenticarsi del dolce. Una cena perfetta ne perderebbe. Ed ecco, allora, che, dopo il coniglio con le cozze ed una semplice tartare di pesce pollo agli aromi sudati del mio giardino, ho messo in cantiere una mousse alle acciughe piccanti. Piacerà? Quello che è certo, stracerto, è che, a mandarla in vacca la serata, ci sono ottime probabilità, con un dolce così. Ed è proprio quello che ci piace, a noi, mondo. Leggasi: rotaie, sesso e caffè. Caffè corretto che ti vien da sputarlo tutto sul divano buono a causa di una risata troppo gonfia e tronfia.

Avvertenze per l’uso: chiudere gli occhi, tutti e quattro, e mettersi una benda nera sugli occhi. Solo così l’onda di luce apporterà il suo massimo beneficio, attraversando lo stomaco senza dolore.

Ehi, mondo, non è che potresti portarlo tu un limoncello o, che so, un litrozzo di viacal da mischiare alle aspirine? Per ammzzare il raffreddore, l’alito ed il tempo. Già che ci siamo anche i pensieri controversi.

Controindicazioni: chi se ne fotte!

20 Replies to “Onda di luce”

  1. non c’è niente da fare…sei meraviglioso…scrivi meglio di quanto fotografi…il che è tutto dire! parole su uno schermo che puoi leggere come vuoi…come le tue foto, dove ognuno di noi ci vede qualcosa di diverso. un bacio, tiz

  2. io sto qui, a chilometri da te e mi godo la scena…

    e sorrido, molto, moltissimo: sul “chi se ne fotte” applaudo!

    a te, alla vita, alle stelle! quelle di passaggio, quelle vere… non importa!

    ti voglio un bene… mannaggia! bravo!

    tua ro

  3. uuuuh, ecco come hai trascorso il fine settimana allora. sull’onda 🙂 e io che ti pensavo in montagna al raduno fotografico con la Bà (io avrei dovuto esserci ma non ero nello spirito giusto, non sono ancora pronta..).

    A me sa di Mic innamorato questo post. di nuovo. o forse no. ma chissenefrega del poi, viviti e goditi i momenti amico mio. per il viakal c’è sempre tempo. per il limoncello quello non basta mai 🙂

  4. la vita è grande e bastarda. e il mondo si fotta.

    sì. sempre.

    iniziare la settimana con questo brivido che scende accarezza circonda scalda la spina dorsale e le anche e arriva fino in fondo all’anima … dio sì.

    buona settimana, buon lunedì. e grazie.

  5. ok, passi per il dolce, ma frutta e acqua lontano dai pasti.

    verdure all’aperitivo, che così le assimili subito e non ti rompono le balle dopo, gonfiandoti.

    sono spesso per stazioni, ma le persone che incontro, delle quali mi capita ascoltare brandelli di conversazione, si calano meno acidi.

    sarà il levante…

  6. Certo, però però. Però ci sono onde e onde. Anomale, talvolta, che ti attraversano fermandosi. Dentro. Luce bianca che tenti di fotografare, a forma di luna e protezione. Succede pure che ci riesci. Anche se non era scontato.

    Bellissimo riuscire in tutto ciò che non è scontato.

    Bellissima immagine.

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