La follia armonica

Levanzo © 2007

La follia armonica è

un filo di perle di vetro che tintinna nel sonno

quel che non è prevedibile

ciao amore ciao

parole perchè no a cazzo e senza virgole

una carezza che

un facciamo l’amore che

un ma chi siamo noi che

che non t’aspetti

una canzone che ti porta via

il suono di una vela nel frastuono di un mare in tempesta

la creazione di un sorriso dente dopo dente

l’odore di buono buono

quel qualcosa che non capisci dentro di te

la lentezza di un movimento

le farfalle anche quelle brutte

i pistacci colti sotto una pioggia di sole

il ghiaccio che si scioglie

la voglia di gridare con tutta la voce che hai

contare su un’altra persona

scommettere l’impossibile

credere possibile e riproducibile l’infinito

che non t’aspetti

che non t’aspetti

che non t’aspetti

ciao amore ciao

far crollare il pensiero da 10000 metri

raccogliere una parola schiacciata per strada

mettere un accento dove non si dovrebbe

credere in qualcosa

crederci anche quando tutto e tutti si fanno sberleffi di te

pescare le stelle con un amo di fantasia

tuffarsi senza paura dentro un bicchiere di acqua e zucchero

approdare in un’isola che non sai perchè

disegnare un castello sulla battigia

e l’onda se lo mangerà

lo sai ma lo fai

questo e altro è la follia armonica

farlo perchè ti va

senza pensare alle conseguenze

e mandare a fan culo gli assiomi

ed i pensieri deboli e le aspettative e

e poi

poi cullarsi una notte intera

dentro un sogno

che non finirà perchè nessuno potrà ucciderlo per davvero

perchè è senza confini e

sempre

sempre

risorgerà

dalla sua cenere di ingenua ed impalpabile materia

la materia frutto della follia armonica

che nutre

mi nutre

e

ho un oceano di desideri

voglia di creare

voglia di vedere poesia anche là dove non c’è

sempre voglia imprevedibilmente voglia

di pescare le stelle anche quando è nuvolo

con armonica follia

ed un filo solo un filo di disprezzo per chi non resta

così

20 Replies to “La follia armonica”

  1. Aggrapparsi, alla meraviglia di certe tue metafore, semplici semplici, come dovrebbe essere la vita, come è la bellezza, e dirsi: passerà questo mese, e poi anche io….

    🙂

    Grazie.

    Will

  2. non credo sia proprio un caso che nel post sopra non si possa commentare. Spesso si ha solo bisogno di esprimere il proprio sentire. E ogni commento risulta inopportuno.

  3. anonimo, questo lascialo dire semmai al padrone di casa. penso che giustamente abbia bisogno di esprimere il proprio sentire e non abbia voglia di ascoltare i tanti gnè gnè che ci sono in giro e cazzate varie. ma, con tutto il dovuto rispetto per lui, io gli sono amica, l’ho visto, l’ho incontrato, i nostri occhi si sono incrociati. ha saputo starmi vicino in momenti per me delicati. e sempre senza i gnègnè, ma con affetto e stima sentite, voglio trasmettergli qui un po’ di quella energia positiva di cui credo abbia bisogno. siamo solo parole, certo. ma come tante piccole teste di spillo. e pure nei momenti delicati le parole possono servire, se non altro, a manifestargli tutto il nostro affetto sincero e il nostro sostegno..

  4. credere in qualcosa

    crederci anche quando tutto e tutti si fanno sberleffi di te

    pescare le stelle con un amo di fantasia

    tuffarsi senza paura dentro un bicchiere di acqua e zucchero

    gia’… follia armonica, applicarla non solo all’amore, ma anche alla vita… crederci sempre, tirare forte il filo di una ragnatela, tenderlo tra due date e camminarci sopra bendato, per accorgersi poi che il filo tende ad allungarsi sempre ed indefinitamente, se non ci pensi se metti semplicemente un piede dietro l’altro, un giorno dopo l’altro in fila, senza guardare avanti solo e semplicemente un piede dopo l’altro … uno sforzo dopo l’altro, una prova dopo l’altra… mai guardare in basso… e quel filo tiene.

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