Pesci cane ed amene creature del mare

Pesce cane © 2007

Ah. E così dicono alla tivù di aver avvistato un pesce cane nel trapanese? Maddai, vorrai mica crederci e, poi, se proprio fosse, deve sapere, il simpaticone, che noi siamo campioni zonali di solletico e, se s’avvicina, lo facciamo anche a lui. Mica abbiamo paura. Nu nuuu. Noi no. Siamo pronti. A tutto.

Perchè, vedi, anzi, meglio, tocca, si, tocca qui, la mia è pelle di balena corredata da denti di tricheco, ornata da manibranchie di capone ubriaco e dotata di occhi da murena.

Mai me n’ero accorto prima. Poi, quel giorno, ho trovato, là sotto, dentro quel relitto affondato, uno specchio e mi ci sono riflesso. Ho capito che dovevo farmene una ragione, del mio aspetto bislacco. Che una principessa del mare dalle cinque punte mi avrebbe, prima o poi, sorriso, un po’ divertita da questo scherzo dei fondali, molto sorpresa dalla dolcezza con la quale le mie manibranchie percorrevano audacemente i suoi pedicelli. E mai, mai era accaduto prima. Mai in quel modo, almeno.

Poi spuntò bernardo, bernardo l’eremita, da una tana tra le rocce sommerse, e, bonfocchiando tra sè e noi, se ne uscì con quella massima: «meglio un giorno da sub che cento da ombrellone». Ridemmo a perdita d’occhio ed incrociammo i nostri corpi più stretti che potemmo. Talmente stretti che ne uscì una nuova specie mai vista prima. Una creatura nuova, figlia del blu. Bernardo rise anche lui e, tornandosene al suo eremo, sancì una seconda massima: «meglio viversi un giorno che incontrarsi mai. Io vi dichiaro eterna empatia. Potete solleticarvi, ora pro maris, finchè amo non vi separi».

C’è amore. Nel mare. Vieni, con me. Veniamo, con noi, dedicando una pernacchia ai pesci cane che, poi, a ben nuotare, sono splendidi anche loro. Basta saperli solleticare. Per ora solletichiamoci noi. E cerchiamo le patate di mare, spugnose e nutrienti. In genere stanno accanto alla tana del polpo. U purpu, si, quello che abbraccia come te.

Tu, una sorpresa che trovai un giorno, non troppo lontano, in quell’isola. Com’è che si chiama più? Ah, si, si, ecco: Rapa Nui [27° 07′ S – 109° 22′ W]. Pacifico, no?

Ci si rivede lì, allora. Mi raccomando, puntuale, alle meno un quarto di presto. Con amenità.

11 Replies to “Pesci cane ed amene creature del mare”

  1. Pesce-cane o cane-volatile? Forse vola, ma non è effimero. Meglio sub che ombrellone, questo è certo, anche se per un solo giorno, anche per un’immersione sola. Ma quando finirà questa giornata? Sta spuntando un raggio di sole. Forse potrei andare a nuotare. In apnea. Per ritornare a respirare. Mare.

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