Inventare Noi

Ehi cocca. Ma che t’imbelini? Diciamo. Cielo! E non dico. Bene dico. Catorcio e sghinbercio. Ti nutro e mi nutro come un sorcio. Poi ti verso una birra e t’invito a berla. Sett’etti di focaccia, patate e fantasia. Non serve altro. A noi. Per stimolarci l’intestino con le parole non dette e quelle solo accennate. È come un massaggio intonato sul pentagramma dei nostri desideri. Manca il soggetto nella costruzione grammaticale. È vero. Credevo fosse sotto. Inteso. Il soggetto sei Tu. E che soggetto! La prossima volta vedrò di non farmi fregare, te lo prometto. Da chi usa troppi io e pochi tu. Nessun noi. Noi lo sappiamo, vero (?) che cosa è importanteperdavvero. Paletta porca! Domenica mattina di musica, bicicletta e qualche fotografia ritagliata nello sguardo che mai si distoglie dal centro di grevità permanente. Random mp3. Passa l’inno. S’è desta. Siam pronti alla morte. La vita chiamò. Solo che, per un malfunzionamento della sip, io non potei risponderle. Ed allora eccomi-ci costì. In cucina, a mescolare patate e focaccia. In forno. Senza contorno. Solo salsa, a pioggia, come fantasia, da ballare a perdifiasco. Cin! Sta bene anche la birra. L’incenso a saturare l’aria sarà lo spuntino per i nostri nasi. Nasi che fiutano ogni traccia che possa concentrare l’esplorazione nei meandri di noi. Sotto e sopra pelle. Domenica è sempre di domenica. Il calcio con le pere. Le bugie hanno le gambe storte. Sono frasi sfatte e proverbiali sciocchezze come quella che recita: moglie e buoi dei quartieri tuoi. O forse no? Ci cogito, almeno un bel dieci minuti. Anche 12, come gli apostrofi rosa. I baci in quota e le carezze sott’olio. A spron sbattuto ecco la prognosi: macchisenefrega! Si, senza indugio, la soluzione è sempre e solo una e trina. Sentire, sentire, sentire. E gettare le domande nel fuoco. Quindi, Watson, ciò che si evince è che se non vi sono domande non vi possono essere neppure risposte. E tutto scorre liscio. Senza condizionali. In libertà non vigilata. Come la marmellata, a ondate sulle nostre dita. Che noi, si sappia, mica ci basta l’idea del dolce. Noi siamo persone di tatto. Ci immergiamo dentro lo zucchero e le frutta cotte perchè delle parole non sappiamo che farcene, se non sono condite dalle azioni e reazioni. Noi tocchiamo, si, proprio come Cyrano. Ci mettiamo il naso ed i polpastrelli. Mica vogliamo apparire teatralmente profondi come quella del terzo piano che, la domenica mattina, ci scrolla addosso la tovaglia della sera prima sbriciolandoci addosso il suo ego a pezzentini. Una scopata e via. Ma va là. Avanti il prossimo. Noi no. Noi. No. Noi. Siam burloni e fanfaroni. E ci si incazza anche parecchio quando cercano d’imprigionarci dentro un virtuale “felici e dementi”. Universi e astronavi. Su fate i bravi. Guardatevi sempre nelle palle degli occhi quando brindate. Che quello è il segno del noi. Ed anche lo sdeng dei bicchieri che ammiccano, qualche goccia sul tavolo, sorsate lunghe come la voglia di scoprirsi. Con chiarezza. Senza singhiozzo. Tutto giù nel gargarozzo e, cascasse il mondo, tutti giù per terra. Nudi a nudo. Mettendosi in gioco senza giocarsi. Predicando poco e razzolandosi a più non possiamo. Ahhhhhh. Boccata. Sapore di viaggio e polvere d’autostrada nei denti. Braccia aperte e movimento delle mani amplificato. Gesti di incontro. Un’idea. Cento idee. Da mettere in pratica. Senza dubbi. Solo fantasia e qualche oncia di poetica meringata. Leccornie per anime dannate. Caffè nero bollente. Focaccia a sorpresa. Entusiasmo. Qualche fotografia. Il tutto a cucchiaiate, per stupirci, senza tempo. Yahwwwwnnn!

Tra me e me e tra te e te c’è un noi. È il gioco dell’inventare. Cambiando, ad ogni passo, la prospettiva della reciproca percezione. Ed il tempo di cottura delle patate.

p.s. W l’ora leale. Odoriamoci. A nudo e senza immagine, per oggi, che il caffè se no si sbrucia.

37 Replies to “Inventare Noi”

  1. Mica male il mic a nudo senza immagine! Che poi quella, caro Holmes, io me la immagino lo stesso. E lo sai che il caffè bruciato non è poi così cattivo se lo bevi distrattamente e tappandoti il naso? Belin, farà male? La risposta è una sola: machissenefrega!! Proprio così si si si si indubbiamente è proprio colpa dell’ora illegale! Mi sa che oggi faccio il purè!

    Mic

  2. che questo qui, poi, è lo spazio dei commenti…

    mica facile, dopo averti letto, oggi, in questa domenica leale…

    bell’insalata di sentimenti condita di ironia, questa…

    non lasciamo che il caffè si bruci, mic! togliamolo dal fuoco un attimo prima. con cura. che sia bollente ma che non faccia male.

    Noi… (guardandoci sempre negli occhi, a volerci bene. trasparente-mente).

    ro

  3. mi piace cio’ che hai scritto, ma non ci ho capito una fava… ma in fondo l’importante è che ci capisca tu… noi siamo solo i lettori.

    seguiamo il reading masticando formaggio stagionato e deglutendo vino rosso a grandi sorsate…

    in attesa dell’urlo finale!

    Rex.

  4. Rexino, senti me, la tecnica utilizzata non è una qualsiasi. È una mandarinata cinese, mica taleggio e barbera. Lo scopo, Anna e Barbara concorderanno, è lo sbotto finale. L’urlo mozzato dal “to be continued”. Sul più bello, vualà, ti hanno rubato l’auto con il ciddì dei pùhh dentro.

  5. 🙂

    che bella “confusione”…in questo tuo scritto!!!

    a ruota libera, non un immagine…

    ma tante…

    Un abbraccio Mic …sempre “originale” tu,

    sempre unico…

    Abbraccio meritato 🙂

    P.S: spero di risolvere con il programma nel mio blog, non rinuncio alla musica, ma nemmeno a te! 😉

  6. A me è venuta una gran fame, buon umore, e, diciamolo, non è poco di questi tempi, la marmellata caria i denti, in alternativa cacio, pere, rosso corposo, accontentiamoci di questo anche perchè non c’è più nulla in dispensa, ma chissenefrega.

  7. Mi pare di percepire una certa irritazione, anche se non so contro che cosa o chi, e non sono neanche fatti miei. So che questo mi è piaciuto molto: “La prossima volta vedrò di non farmi fregare, te lo prometto. Da chi usa troppi io e pochi tu. Nessun noi.” Saggio e utile in tempi di ego ipertrofici e dobordanti.

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