Sfogo

Ustica – Paracentrotus Lividus – Agosto 2006

Pane e funghi. Nirvana nelle orecchie. Ultimo sole. Sfogo. Una siga, rollata stretta stretta. Ma porcaaa! C’è o non c’è un perchè? Sempre che, un perchè, debba, necessariamente, esserci. Un quando, al suo posto, ora, ci starebbe meglio. Quando tornerò a te? Si, magari è solo quello che, ora, mi rende irrequieto. La mancanza. Della serie che è meglio chiudersi, a riccio, in questi casi. Per non far male. Irrequieto e non ne so bene il motivo. Voglia di mandare dei vaffanculo, per raccomandata. Ma senza ricevuta di ritorno. Voglia di pungere. Voglia di urlare. Energie che si accumulano dentro e, beh, si, capita, poi, che hai voglia di spararle fuori. Sfogo. Fogli sparsi attorno. Libri iniziati, troppi. Mani che si intrecciano. Corpo nudo. Che cammina da fermo, vestito di elettricità. Aculei nelle dita. A provocare. Fermati. Un’altra, di goldenvirginia, mi sfuma tra le dita. Fermati. Chiudi gli occhi. Spegni ‘sto cazzo di computer. Sposta il baricentro. Muoviti. Fermati e, poi, muoviti. Lasciati entrare più musica. Pietre rullanti. Respira, Mic, respira. Esci. Sfoga. Ti.

Mi metto una camicia, qualsiasi. Alzo lo sguardo al cielo. È ancora blu. Afferro le chiavi, il casco e la mia tensione per il collo. Un costume nello zaino. Slancio. Mi slancio su per le scale. Accendo la mia magrittina, 600 cicì da bruciare sul lungomare. Partiamo. Arrivo.

Quindici minuti e sono già sull’orlo dello scoglio. Poi è solo acqua. Sopra, sotto, dentro. Libero, nello stile, mi fondo.

Infine. Risalgo. Battito veloce. Che, nel tempo, rallenta. Finalmente. Inizio a sedimentare.

(Però, quanti belin di moscerini ci sono, sulla riva, al far della sera!)

36 Replies to “Sfogo”

  1. URCA CHE SPETTACOLO…MAGNIFIGO!beh se ti può far stare meglio e ritirare per un pò gli aculei…allora…eccomi a te a orecchie spiegate per uno di quei VAFFA mondiali…poi una faccia stordita e…e giu risate…sicuro…sò far di quelle facce che nemmeno immagini:-*

  2. sei sicuro che sia un “lividus”…

    hmmm…

    di sicuro è il più comune!

    ma quando si arriva ad ustica poi dove si dorme?

    any suggestion?

    io ci voglio andare quando scendo a palermo…ma poi non so dove stare…

    già già già…

    un suggerimento sarebbe gradito!

    ora smettila che tu almeno hai il ligure davanti…io solo smog e fracasso

  3. Mamma….non vorrei scadere nella banalità o essere scurrile ma….va ben la sigaretta, va ben l’altra, va ben la motoretta, va ben lo scoglio col tutffo, va ben il nuoto libero ma……ad una bella sc****a liberatoria ci hai pensato?!

    Eh eh eh, faccio una risatina sotto i baffi!!!

    Ciao ciao, Vera

  4. ero passata per dirti che il tuo commento è stato un po’ duro….ma poi ho letto e ho pensato…poteva andare peggio!

    sorrido e ricambio l’abbraccio…

    ps. osservando le fiamme, anche di una candela accesa, mi viene facile lasciarmi andare….dissolvemi nel vento…arrivare a me.

  5. stasera vorrei non perdere il tuo sorriso. sarebbe come spegnere il fuoco del camino nel cuore della notte e non ritrovare, nel tepore d’intorno, il senso di esistere.

    stasera, se soltanto potessi rubarlo, ti regalerei il volo di una farfalla.

    (ah, se un terremoto potesse portare qui il mare… sedimentiamo…).

  6. almeno avere la capacità di scaricarla, questa rabbia, di sedimentarla, di fermarsi e guardarla in faccia.

    a volte il problema è solo quello, trovare il coraggio di alzare il velo alla bautta e guardarla fissa, negli occhi. sfidandola, perfino.

    comprendendo che, in fondo, di qualunque cosa si tratti, non può fare così male.

    parlo del niente, perdonami.

    tu racconti emozioni e, da queste, mi permetto di scrivere le mie parole, che altro non vogliono essere che un abbraccio forte, sperando di schiavare un po’ di aculei 🙂

  7. non sai la fortuna che hai ad avere un piccolo mare di fronte a te, e quel blu non sempre silenzioso che unisce i tuoi occhi alle rive lontane di altri continenti e ti parla…ti parla e quando la pioggia ti impedisce l’immersione basta ascoltarlo quel mare per poter volare lontano.

  8. stessa smania, stesso essere riccio. Nel chiudersi, negli aculei, che si drizzano sulla schiena, per tenere lontano ogni nuovo pericolo (o opportunità?)

    Mare che calma, e che diventa struggente, con lui a surfare in uno specchio di cristallo.

    Mare che calma. E solo calma. niente più struggimenti.

    Buon vento

  9. Sensazioni a me ben note, quando sento che potrei urticare chi mi sta attorno, vado in palestra e mi scoppio tutti gli attrezzi aerobici, quando finisco in apnea per mancanza di fiato ,la tensione di solito se n’è andata e un paio di chili pure, ciao Mik

  10. Quando tornerò “a” te?…. vale tutto :)))

    Se è questo che vuoi, spero sia il prima possibile :))) L’assenza sancisce l’importanza, ma a lungo poi rischia di disequilibrare… :))

    Un bacio Will

    ps: la vespa è Palmolive, sì :))) non mi faccio ragione, non posso… cambierò regione, devo solo trovare la forza, ma il destino mi stà dando spinte forti :)))

  11. sono circa 12 anni che non faccio un tuffo…

    che non sento l’acqua…

    ho bisogno di recuperare…

    anzi no… ho bisogno di ricominciare….

    ciao

    mina

    ps. non so come io sia arrivata qui, ma se non ti spiace… vorrei tornare.

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