Evidentemente la perfezione esiste

Per la prima volta, Zak, da un mesetto e mezzo a questa parte, da quando ho incominciato a drogarmi di blog, ho pianto.

Poche lacrime. Che durano.

Il tuo amarcord colorato di ombrelli e cuccioli di arcobaleno me l’ha regalato un amica. Una persona speciale, non fosse altro per l’emozione che mi ha trasmesso parlandomi di te. O dei tuoi pezzi. Fa lo stesso.

Sono vuoto e quasi tentato di scrivere mai più, nella sicurezza di essere un nessuno davanti a tanta poesia ed a così infinita dolcezza.

Sono pieno. Di.

Evidentemente la perfezione esiste, Zak, nella semisfera di un ombrello, nella geometria di una rosa, nel cerchio delle tue parole. Spero sia contagiosa e cresca, parola dopo parola.

Michele

15 Replies to “Evidentemente la perfezione esiste”

  1. La più grande passione della mia vita è stata la ricerca della perfezione. E sono stati anni spesi male, credimi.

    La perfezione non è di questo mondo. Di quell’altro non so e non mi sbilancio.

    Ma la filosofia ci insegna come da un insieme disordinato di pensieri possa derivare un tutto che può apparire geniale. Ed io ho imparato ad accontentarmi di questo.

    A 32 anni è il minimo.

    Perché il cerchio delle mie parole in realtà è un triangolo. Che traccio in segreto.

    Se ti sembra rotondo è solo merito tuo.

    Sei venuto da me e hai pianto.

    Io vengo qui e Respiromare.

    Grazie.

  2. Tu non le puoi vedere;

    io, si.

    Terse, rotonde, tiepide.

    Lentamente

    vanno al loro destino;

    lentamente, per indugiare

    più a lungo sulla tua carne.

    Vanno verso il nulla; non sono

    che questo, il loro scorrere.

    E una traccia, verticale,

    che si cancella subito.

    Astri ?

    Tu

    non le puoi baciare.

    Le bacio io per te.

    Sanno; hanno il sapore

    dei succhi del mondo.

    Che gusto nero e denso

    di terra, di sole, di mare!

    Restano un istante

    nel bacio, indecise

    fra la tua carne fredda

    e le mie labbra; infine

    io le prendo. E non so

    se erano davvero per me.

    Perché io non so nulla.

    Sono stelle, o segni,

    sono condanne o aurore?

    Ne’ guardando ne’ coi baci

    ho imparato che cos’erano.

    Ciò che vogliono resta

    là indietro, tutto ignoto.

    E così pure il loro nome.

    (Se le chiamassi lacrime

    nessuno mi capirebbe).

    Pedro Salinas

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