Quel ragazzo

mic
mic © ????

"Happiness only real when shared" (la felicità è tale solo quando viene convisa).

Oltre a questa frase, annotata dal protagonista tra le parole di un libro, ve ne sono almeno altre due che mi hanno emozionato, nel percepire quel certo film, l’altra sera. Una spiegava di come l’uomo debba sempre cercare di "vedere le cose" sotto diverse prospettive e basarsi mai su di un’unica veduta che, necessariamente, potrebbe risultare parziale.
Un altro pensiero, toccante per l’intero senso del film, esortava a chiamare le cose "con il loro nome".

Insieme a cotante intense verità, alla musica di Eddie Vedder, alla bellezza selvatica dei luoghi fotografati, all’originalità della storia, alla mancanza di paura da parte del protagonista, sospinto dalla sua ricerca di libertà ad affrontare prove dure, ai silenzi raccontati, mai vuoti, c’è una cosa che, te lo volevo dire, mi ha colpito più di qualunque altra, in "Into the wild": è la dolcezza del protagonista.

Dolcezza, si. Quanta dolcezza nelle espressioni di quel ragazzo che decise, un giorno, di partire alla volta della Sua vita abbandonando l’effimero di un’esistenza superficiale. Una dolcezza quasi imbarazzante, sgorgante dalla cruda caccia di verità e dalla ricerca di rapporti umani basati sulla comprensione.

E. E mi sono chiesto se il protagonista, Alex Supertramp, idee e capelli scompigliati, non somigliasse un po’ a quel ragazzo che, una sporta di anni addietro, si fotografava sullo sfondo di un grande poster, raffigurante un alba, appeso su tutta una parete della sua cameretta. Un ragazzo pieno di sogni, voglioso di libertà, impacciato nel cercarsi al fine di abbracciare una via per esprimersi al mondo. Mi sono risposto che si, anche quel ragazzo che ha tanto viaggiato alone per le strade del mondo, cercava quello che, in cuor loro, tutti o quasi iniziano a cercare, prima di perdersi. Cercava comprensione e amore, solo amore, in fondo.

Amore intenso, condiviso e sereno. Amore con il suo nome. Solido e puro.

Quell’amore. Quel ragazzo. Oggi ce l’ha fatta. A trovare la sua libertà nell’amore. È stato favoloso, Vivi, vederlo insieme, quel film.
Guaranteed. (p.s. E non è così importante la data di scadenza. Importa quel che c’è.)

Guaranteed – Eddie Vedder

On bended knee is no way to be free

Lifting up an empty cup, I ask silently

All my destinations will accept the one that’s me

So I can breathe

Circles they grow and they swallow people whole

Half their lives they say goodnight to wives they’ll never know

A mind full of questions, and a teacher in my soul

And so it goes

Don’t come closer or I’ll have to go

Holding me like gravity are places that pull

If ever there was someone to keep me at home

It would be you

Everyone I come across, in cages they bought

They think of me and my wandering, but I’m never what they thought

I’ve got my indignation, but I’m pure in all my thoughts

I’m alive

Wind in my hair, I feel part of everywhere

Underneath my being is a road that disappeared

Late at night I hear the trees, they’re singing with the dead

Overhead

Leave it to me as I find a way to be

Consider me a satellite, forever orbiting

I knew all the rules, but the rules did not know me

Guaranteed

32 Replies to “Quel ragazzo”

  1. Ho visto il film oramai un mese fa e mi è piaciuto molto, chez moi ho citato LA VERA FELICITA E CONDIVISIONE….poi mi hanno regalato la colonna sonora.

    .. i grandi spazi , il viaggio e la scoperta di se’ ……c’è molta affinità col mio fuggire nell’appenino…..

  2. Mic.

    Nonostante la caduta libera in fondo non ho perso la speranza.

    Guardo verso il basso e la rete proprio non la vedo. Fa male, ma almeno questa volta non ho avuto paura di cadere…. Solo voglia di volare. Libera attraverso le mie emozioni. A calci nel sedere. Ma terribilmente viva. L’ho voluto, desiderato davvero. Poco importa l’assenza dell’happy end. L’importante è stato il viaggio.

    Buona vita, Mic. È fantastico leggerti felice. Garantito.

    Mic hi

  3. ecco, mi sono commossa! per la tua serenità. semplicemente.

    eppure lo sai che ho l’ormone in bilico… questi scherzetti non li reggo!

    (sembra un commento delirante, ma tu sai che non lo è).

    la tua amica ro

    p.s. ma poi, quanto cazzo l’hai scritto bene sto post?!

  4. Chiamare le cose con il loro nome è un “assioma” confuciano.

    Con enormi risvolti politici, sociali…

    Se un re fa il tiranno tu lo devi chiamare tiranno e agire di conseguenza.

    Se la fidanzata ti tradisce tu la devi chiamare… ops.

    Vabbè, ciao.

    😉

  5. Into the wild, solo laggiù, forse, noi ometti moderni riusciremmo ancora a tornare a chiamare ogni cosa con il suo nome. Anche noi stessi, come il protagonista del film che ho visto anche io qualche sera fa e che tanto mi ha emozionata. Una sola pecca, in tutta quella profondita di pellicola: la fotografia. Con quei posti, quegli spunti, lasciava un tantito a desiderare.

    Ciao Mic sorridente e bambino. E buona Pasqua pure!

    B

  6. Mi incanta la libertà…

    Mi incanta l’amore…

    Pensa cosa può essere per me la libertà nell’amore

    Un pensiero che non riesco a contenere…

    come quello “spazio infinito”.

    Carino, da ragazzo Mic 😉

    Serena Pasqua

  7. la strada è solo una: stare bene con se stessi e poi tornare indietro per condividere ……..sperando non ci siano contrattempi come per Alex. Un film bellissimo , una musica per l’anima, soprattutto se soffre.

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