
C’è uno stato di benessere totale che alle volte mi prende, con sorpresa.
Ho mai avuto una particolare dimistichezza con il nuoto. Sono abbastanza a mio agio nell’immergermi dentro il mare con una bombola e mi trovo ancora meglio quando navigo su uno scafo a vela, quand’anche la forza dell’onda avvolge il ponte ed il rumore del vento che la genera assorda ogni altro suono. Tuttavia, vai a sapere perchè ;), quando si tratta di stare a galla e nuotare, ho spesso avvertito affanno nel respirare, provando, di conseguenza, un certo senso di panico. Qualcosa di simile alla sensazione di vertigine con la quale lotto, senza troppi successi, da una vita.
Eppure, mi sono sempre detto: dov’è il problema? Forza Mic. Devi farcela. Respira, con calma. Respira e muovi le braccia. Lascia fluire l’acqua intorno a te e… Si, immagina di essere un pesce. Senza paura.
Un pesce, fino ad oggi, lo sono mai stato. Fino ad oggi. Quando, inesorabilmente attratto dalla bellezza dell’acqua, ho abbandonato i miei pensieri sugli scogli ed ho tuffato il mio corpo a soldatino dentro il blu che si muove sempre. Ho inspirato, espirato e mi sono lasciato dondolare dalla corrente avvertendo, da subito, una sorprendente mancanza di peso. Ho visto me da dentro ed era l’immagine di un danzatore nello spazio. Mi sono diretto, con la mia piccola macchina fotografica a tracolla, dotata di apposita custodia subacquea, verso l’onda. Per catturarne la forza.
Poi ho iniziato a far ballare braccia e gambe. Sono trascorsi cinque minuti. Poi dieci, venti… Ed ero ancora lì, perpendicolare all’orizzonte, a nuotare verso il largo senza alcun timore. Bellissimo, mi dicevo. Mai mi ero sentito così bene, a galleggiare tranquillo ed, altrettanto tranquillamente, a respirare, veramente, il mare. Senza fiatone, ho fatto l’amore col mare. Finchè non è giunta la sera.
Parentesi. A settembre dello scorso anno decisi che era il caso di imparare, una buona volta, a vivere e respirare (di conseguenza), con maggiore naturalezza, l’elemento della natura che amo di più: il mare. Intravidi, nel blog, una rotta possibile. Così mi inventai un nick ed iniziai a scrivere le mie fregnacce su queste pagine. Sai mai, mi dissi, che, a furia di leggere questa parola, respiromare, tanto evocativa per me, io riesca a mettere da parte le mie residue paure, vincendole come la forza dell’onda sa vincere ogni resistenza? Ecco la ragione di un nome. L’istinto del lasciarsi vivere. Chiusa parentesi.
La sera sono risalito a riva e, ascoltando Mozart, mi sono sdraiato su uno scoglio ad osservare le nuvole. Con l’incoscienza di un bimbo ho sorriso alla mia piccola impresa e mi sono addormentato, travolto da un’imprevedbile senso di pienezza. Lo squame, tuttavia, non è ancora spuntato sulla mia pelle.
P.S. Ogni onda è unica e trova sempre, con naturalezza, uno spazio nel quale adagiarsi. Riempiendolo di spuma e forza. Basta non mettere barriere.
raccontare con delicatezza le imprese che “viviamo” nell’affontare certe nostre paure…le rende più..vicine..più, passami la parola “amabili”…
tali da “farci l’amore”… e sono esperienze..irrinunciabili…
un abbraccio “marino”..
(adoro il silenzio che mi avvolge quando sono “nell’acqua”.., sì..lo adoro..)
M.
Che “onda” il tuo essere!
si è respirato il mare ma di più si è respirato il tuo essere vivo!
Hai fatto l’amore con il mare sei stato bene e hai ricordato che ci abbiamo nuotato per 9 mesi prima di venire al mondo!
Bello leggerti
buona giornata
monica
il sorriso che mi provocano le tue parole….
nasce dal cuore e ti appartiene.
..una leggenda narra che in realtà l’essere umano deriva dai delfini…che veniamo dall’oceano e una parte di noi lo sente intensamente….io mi sento cosi a volte…parte donna, parte pesce….
Tesoro, nulla avviene per caso. Nemmeno la scelta di un nick. Ora lo sai anche tu…
Un bacione, amico mio.
Basta non mettere barriere, già… e le paure sono grandi e immense onde fatte di niente… Un volo
Le tue immagini mi lasciano sempre senza parole.. sei bravissimo
lo stupore di un bambino che fa una conquista…
Tu SEI l’onda Mic e ne possiedi la forza. E l’onda è oceano….non ha bisogno di dimostrare la sua forza…deve solo capire di possederla. E forse tu ora lo hai intuito.
Stupenda foto….ma che lo dico a fare? ;))
OT: mi piacerebbe aggiungerti al mio gruppo fotografico di flickr. si chiama cielo e mare (tutto l’azzurro del mondo) e manca solo questa tua meravigliosa fotografia.
come posso fare?
ed è come volare..
sempre incantata dalla intensita’ delle tue foto.
la forza dell’onda
la forza del mare
la forza del cielo
chiudere gli occhi e Vivere…respirando….
Blue
l’onda nasce sovversiva da papà vento e mamma acqua, nevroticamente avanza… e ci muore sui piedi.. mentre l’attendiamo indifferenti con gli occhiali da sole e il cappellino bianco urlando ‘stai attento’ al bimbo col salvagente che si è spinto troppo a largo..
strana l’estate
PadA
affrontare le difficiolta’ ci mette sempre paura come affrontare un onda…… che puo’ trtascinarci via……..ma la forza della vita della sopravvivenza quasi sempre ci riporta a galla in tutti e due i sensi bel post davvero complimenti 🙂 ciao
Sono onda…
Quella che si schianta sugli scogli…
Quella che si dissolve in schiuma…
Ma non sai quanto vorrei addormantarmi un giorno anche io su una riva…
🙂
…è strano come Mozart mi riporti sempre alla mente l’acqua.
…che sia del Danubio, del Reno… della mia patria…
…oppure del mare… a te tanto caro.
Mi immagino ed ascolto… e ti capisco…
Ma sei proprio sicuro? Io vedo squame e branchie, vedo una pinna appena accennata, per ora, sulla schiena, e membrane tra le dita che, posso azzardare, per fine estate saranno formate completamente. Il più adorabile uomodiatlantide che ci sia in circolazione, forse l’unico!
B
…dolcemente o impetuosamente:)
buona notte
monica
il mare.
il mio rapporto con esso e senza dubbi meno diretto..ma decisamente violentò. catartico sempre.
mi incoraggia liberandomi dalle passioni, con la sua enorme..voglia di vivere e la sue grande naturalezza.
bello ..respirodimare, respirodite.
un respiro pieno di noi.
baci Mia
…parlavo di questa foto.
la respirazione, lo stato d’animo, l’ansia…
a volte eventi naturali come le onde, la brezza, vanno vissuti come tali.
non sempre però ci si riesce ad immedesimarsi in cotanta forza.
segua l’onda, si lasci trasportare, s’immerga come le viene naturale.
il mare, sentirà la sua sensibilità e le regalerà emozioni mozzafiato.
pS ascolti vivaldi la prossima volta.
(se le piace)
jS
Sai, Mic, io da ragazza ero proprio quel che si dice “un pesciolino”. Non avevo affatto paura. Nuotavo abbastanza bene, per di più.
Poi un giorno mi sono sentita male in acqua (forse perchè avevo mangiato un mezzo pollo con patatine prima di tuffarmi) e da allora non è più lo stesso. Talvolta provo lo stesso affanno che provavi tu. Ma ogni volta mi faccio forza e mi spingo sempre un po’ più in là, perchè la serenità nell’acqua è una cosa troppo bella per potervi rinunciare.