
I suoi piedi, terminali di lunghe gambe sottili, disegnano immaginari semicerchi sulla battigia. Le sue palpebre sono socchiuse quanto basta per intravedere, a pochi centimetri dal suo ombelico, il confine tra desiderio e repulsione. Le sue mani ciondolano lungo i fianchi come un’altalena che compirà mai un giro completo su se stessa. È rigida con ansia.
In perenne attesa.
Il suo immobilismo è distratto solo dalle occhiate altrui che sente conficcarsi sulla sua pelle nuda come spine di riccio. Sono gli sguardi, in realtà incuranti e neutri, di colori i quali riemergono da una nuotata o, come lei, si accingono a tuffarsi in mare.
I suoi occhi grigio-azzurro sono rapiti dal crepitare delle onde che le si avvicinano e che lei vorrebbe le confidassero alcune informazioni di capitale importanza quali la viscosità, l’umidità, il grado di inquinamento, il peso specifico, la salinità e l’esatta temperatura del pericoloso liquido che sta per affrontare.
Evidentemente sono solo scuse per la quasi-tuffatrice. La giovane donna in equlibrio incerto che, dopo minuti e minuti di attesa, non ha ancora deciso se immergere se ed il suo corpo nella distesa d’acqua in movimento che le è di fronte, a tentarla con cautela, oppure tornare all’asciugamano e bibita adagiati con cura alcuni metri più indietro. Si massaggia il ventre. Si gira. Incrocia le mani. Si rigira. Si inarca, lievemente. Trattiene il respiro. Si blocca, inevitabilmente. Il mare dei se si gonfia sempre più.
In perenne attesa.
Più scorre il tempo, inesorabile come può esserlo un plotone di barracuda che non le darà scampo, più i dubbi si materializzano in lei. L’affanno cresce. I suoi pensieri ondeggiano tra la sensazione di pellebagnata-fresco-goduria-relax-voluttà-sollievo-lascività e la paura di.
Infine. Ineluttabile a lei giunge un’onda, dolcemente anomala, e la travolge. Si ricorda di essere stata bambina. Nuota.
Vuoi dire che sveglia la bambina che (corre) nuota, insomma…:-*
anche la tua indecisa tuffatrice è piena di puntini di sospensione eh mic? 🙂
Insomma, Michele…..praticamente identica a me, la donna che descrivi! Dico per dire, ovviamente….io che son sempre in ammollo tra i flutti, in estasi, accarezzata dal mare!!!!
Eh eh eh eh
Vera
…vedi anche questo, Mic, è un risveglio salato…
Il mare come simbolo di una libertà a cui aneliamo e da cui al contempo vorremo fuggire?
“Si ricorda di essere stata bambina. Nuota. ”
Credo che sarebbero tante le cose che riusciremmo a fare se solo ci ricordassimo più spesso di essere stati bambini.
Un saluto con sorriso.
Anna
In ogni riga
i tuoi occhi
che accarezzano
Momento di pura bellezza, grazie 🙂
magari fosse sempre così… forse vivremmo tutti un po’ meglio 🙂
solo adesso mi accorgo che sei riemerso…
me ne compiaccio e tyi mando un saluto. Bellissime foto, come sempre.
Tesi
Questo week end al mare ha fatto un caldo inverosimile. Non mi era mai capitato prima…………sei stato a ponente? La Foto è strabiliante!!!!
Baci
Sospesi nell’aria, nel tempo, nell’acqua. “E m’è dolce naufragar in questo mar”. Un abbraccio, mauro
Ho pensato a quando, bambina, avevo il terrore di immergermi ma poi mi lasciavo avvolgere dalla carezza dell’acqua…anche adesso è così 🙂
Blue
Di cosa siamo tutti in perenne attesa? Dell’amore, Mick. Sicura che tu convenga con me, su questo punto.
Serena
Leggendo i commenti vari mi ha colpito Serena. Tu credi davvero che un uomo possa essere d’accordo sul fatto che si sia tutti in attesa dell’amore? Io vedo che negli uomini (anche quelli che stimo e che mi piacciono come tipi) c’è parecchio opportunismo. Sai quante volte mi son sentita dire “Ho una storia con una che ha un bel pregio: mi dà molto e non mi chiede nulla”??!! Molte volte. Io credo che loro,gli uomini, prevalentemente cerchino appunto questo: il godimento in generale senza troppe richieste e rotture di c…..i. Le emozioni, lo stare bene, le sensazioni, magari il parlare, ragionare ma con meno richieste possibili. E l’amore ha le sue richieste ed ha i suoi doni, in un equilibrio che raramente si trova……
Io la penso così.
Ciao ciao, Vera
riluttante…
ecco il preludio del suo gesto
il suo essere fragile
la sua schiumosa insicurezza
e quel lieve desiderio,
quel vuoto,
che la chiama.
Mi mancavano queste parole…
Questi colori…
Questi profumi…
Questi sapori…
Mi mancavano le tue parole…
🙂
Sembra di esser li’, ad ascoltare il rumore delle onde, ad assaporare il sale sulle labbra….
Buona giornata mic!
bzzzzz
Mic…ieri mi aggiravo anonima anche a me stessa! Ero io al #7..uff..
bellissima conclusione 🙂
e si succede proprio così, chi si butta di colpo e chi aspetta indeciso, il mare suscita sempre credo una lieve inquietudine, a volte non si avverte ma c’è. E’ il ritonare bambini e ancora prima.
Giulia
…è un passo…
è come entrare…
e prendere decisioni…
nella vita…
🙂
…troppo spesso stiamo in attesa in apnea..ci dimentichiamo che essere bambini grandi..è la cosa più bella del mondo..e troppo spesso la dimentichiamo..e chissà poi per cosa o per chi??
un abbraccio
spero non ti secchi ma ti sto leggendo a ritroso..
monica